Monastero di San Benedetto di Polirone, benedettini (1007 - 1797)

Sede: San Benedetto Po

Tipologia ente: ente ecclesiastico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Il monastero benedettino del Polirone (tra i fiumi Po e Lirone), oggi situato in comune di San Benedetto Po, fu fondato da Tedaldo di Canossa nel 1007, il quale trasformò in cenobio una basilica dedicata a santa Maria, san Benedetto, San Michele Arcangelo e san Pietro che aveva fatto edificare negli anni precedenti. Divenuto monastero di tutela imperiale con Enrico III nel 1043, affidato nel 1077 da papa Gregorio VII all'abate Ugo di Cluny il Polirone divenne all'epoca della lotta per le investiture una delle abbazie italiane di maggior importanza politica e strategica, in quanto centro cluniacense filo-matildico e filo-gregoriano. La contessa Matilde di Canossa lo fece oggetto di frequentissime donazioni fra il 1110 ed il 1115, ed ivi volle essere sepolta; è forse questo il periodo in cui il monastero conobbe l'apice del potere politico ed economico. I secoli XIII e XIV sono ancora abbastanza oscuri, "mancando un'indagine complessiva delle pergamene conservate all'Archivio di Stato di Milano" (PIVA, Il monastero di S. Benedetto Polirone, p. 302). Tra la fine del XIV e gli inizi del XV il monastero doveva però essere in profonda crisi, se le lo fonti descrivono addirittura fisicamente in rovina; fu così che papa Martino V decise di affidarlo in commenda al protonotario apostolico Guido Gonzaga il quale, nel 1419-1420, lo aggregò alla Congregazione di Santa Giustina di Padova; da qui iniziò quella che si può ben definire la rinascita del Polirone, che sistemati i dissesti economici e patrimoniali tornò a ricevere donazioni e ad accrescere la biblioteca e l'attività del già famoso "scriptorium". Il XVI secolo vide il Polirone impegnato in una dura lotta fra partiti interni e per il mantenimento del controllo sui vasti possedimenti, mentre s'iniziò una vasta opera di restauro e abbellimento delle strutture edilizie secondo i canoni dell'epoca. Nei due secoli successivi la storia del cenobio "è storia di saccheggi di eserciti, di straripamenti del Po e di debiti" (PIVA, Il monastero di S. Benedetto Polirone, p. 205), a un punto tale che nel 1633 l'abate Ippolito Andreasi si vide costretto a vendere a papa Urbano VIII i resti di Matilde di Canossa, oggi sepolti a Roma, nella basilica di San Pietro. Napoleone Bonaparte decretò la soppressione di San Benedetto nel 1797; la celebre biblioteca finì in gran parte alla Biblioteca di Mantova, l'archivio fu disperso. Gli edifici conobbero un degrado progressivo, ed alcuni furono distrutti; oggi quel che rimane del complesso monastico ospita in parte il Museo Civico Polironiano, ed in parte è in corso di recupero da parte del Comune di San Benedetto Po e della Regione Lombardia.

Bibliografia
- PIVA, Il monastero di S. Benedetto di Polirone = PIVA, P., Il monastero di S. Benedetto di Polirone, in Monasteri benedettini in Lombardia, a cura di G. PICASSO, Milano 1980, pp. 197-207
- Storia di San Benedetto Polirone = Storia di San Benedetto Polirone. Le origini, a c. di P. Golinelli, Bologna 1998

Compilatori
prima redazione: Saita Eleonora, archivista (1998/08/24)
revisione: Vecchio Diana, archivista (2005/03/02)