Monastero di San Desiderio, benedettini celestini (inizio sec. XIV - 1772)

Altre denominazioni:
Monastero di San Martino, celestini (inizio sec. XIV - 1433)
Casa di San Martino, lateranensi (sec. XII - inizio sec. XIV)
Monastero di Sant'Eustacchio, celestini (1433-1468)

Sede: Brescia

Tipologia ente: ente e associazione della chiesa cattolica

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

I Celestini si insediarono a San Martino in Castro all'inizio del XIV secolo, nella struttura precedentemente occupata da una comunità canonicale femminile istituita probabilmente nel XII secolo. Nel 1433 i Celestini furono obbligati a lasciare il convento di San Martino che era stato danneggiato nel corso delle battaglie combattute sulle pendici del colle Cidneo, dove non era permessa la ricostruzione; i monaci si rivolsero al vescovo Malipier che concesse loro il monastero suburbano di Sant'Eustacchio. I celestini vissero a Sant'Eustacchio fino al 1468, quando in seguito a una permuta con il vescovo e all'approvazione papale occuparono l'ex canonica di San Desiderio. Nei secoli XII-XIV San Desiderio aveva ospitato una piccola comunità canonicale maschile istituita probabilmente all'inizio del XII secolo, passata nel XV secolo in beneficio a religiosi bresciani e quindi ai serviti di Sant'Alessandro. Contese per il possesso dell'ente si trascinarono fino alla fine del secolo, per risolversi a favore dei Celestini. Nel XVI secolo i monaci diedero avvio a un rifacimento delle strutture della ex-canonica e procedettero al restauro della chiesa. Nel 1653 venne decretata la soppressione del monastero, ma il provvedimento fu presto annullato. Nel 1772 il monastero venne definitivamente soppresso.
(Civita, profili "Monastero di San Martino in Castro (sec. XIV - 1468)" e "Monastero di San Desiderio (1468 - 1772)", risorse internet verificate il 05/05/2006)

Bibliografia
- CIVITA = PROGETTO CIVITA, Le istituzioni storiche del territorio lombardo - scheda descrittiva ad vocem

Compilatori
prima redazione: Vecchio Diana, archivista (2006/05/05)