Luoghi pii elemosinieri di Milano (1305 - 1784)

Sede: Milano

Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza

Progetto: Azienda di servizi alla persona - ASP Golgi-Redaelli: Archivio Centrale Limosiniero

Diversi sono i nomi assunti - nel corso di circa un secolo, tra il 1791 e gli inizi del XX secolo - dai soggetti produttori dell'archivio Centrale Limosiniero: ma pur sotto denominazioni via via mutate e attraverso rilevanti cesure politico-istituzionali, sembra preferibile sottolinearne la continuità operativa nella gestione di un complesso patrimoniale e assistenziale sostanzialmente unitario. Perciò si è deciso di accorpare qui, in un'unica scheda, le informazioni relative ai vari organismi che si succedettero nell'amministrazione del patrimonio dei Luoghi pii elemosinieri a seguito delle riforme del sistema assistenziale lombardo avviate sullo scorcio del XVIII secolo, ricordando come fin dal 1785 le funzioni di erogazione dell'assistenza fossero state assegnate a una separata Direzione elemosiniera.
All'interno dell'archivio troviamo infatti le carte del cosiddetto Capitolo Centrale, istituito dall'imperatore Leopoldo II con reale dispaccio del 20 gennaio 1791 e formato da due delegati per ognuno dei cinque luoghi pii maggiori (Quattro Marie, Carità, Misericordia, Divinità e Loreto) per coordinarne le attività comuni: l'appalto annuo del pane dei poveri e l'amministrazione della Pia Casa di Abbiategrasso e della Casa di lavoro volontario di San Vincenzo.
Il Capitolo centrale aveva sede nell'ex-Monastero di Santa Barbara in contrada del Monte di pietà, luogo in cui, già dal 1785, si era deciso di stabilire la residenza dei cinque luoghi pii maggiori sopravvissuti alle soppressioni giuseppine.
Durante la Repubblica cisalpina, con decreto del Comitato di governo del 13 agosto 1801, i cinque capitoli superstiti furono sciolti e posti "sotto una sola amministrazione e una sola cassa". Il Capitolo centrale fu completamente rinnovato: composto da sette amministratori delegati con carica vitalizia e gratuita, a partire dal 22 settembre 1801 assunse l'amministrazione di tutto l'asse elemosiniero, mentre l'erogazione rimase affidata al separato "Direttorio elemosiniere".
In età napoleonica, tra il 1807 e il 1808, il sistema assistenziale di tutto il Regno italico fu riorganizzato su base comunale con l'istituzione di un nuovo organismo, la Congregazione di carità, presieduta dal Prefetto dell'Olona, e della quale facevano parte dieci "probi e distinti cittadini" nominati dal Governo insieme all'arcivescovo e al podestà, membri di diritto. Essa aveva sede presso l'Ospedale Maggiore, dove anche gli archivi dei Luoghi pii elemosinieri, con i rispettivi aggregati, furono trasferiti nel settembre 1808 e posti sotto la direzione dell'archivista dell'Ospedale stesso, Carlo Giuseppe Borbone.
La Congregazione di carità era articolata in tre sezioni: I Ospedali, II Ospizi e orfanotrofi, III Luoghi pii elemosinieri e Monte di pietà. A Milano la III Sezione assunse l'amministrazione dei Luoghi pii elemosinieri, della Pia casa di Abbiategrasso, di quella di San Vincenzo (solo per un breve periodo, dal 1808 al 1809, questa fu gestita direttamente dal Governo) e del Monte di pietà, mentre veniva ribadita la separazione della funzione erogativa, assegnata a una Direzione delegata di tre individui nominati dalla Congregazione stessa, ma scelti al di fuori di essa.
La Congregazione di carità fu sciolta con sovrana risoluzione del 6 gennaio 1825, e tutto il patrimonio dei Luoghi pii elemosinieri fu affidato a un unico Amministratore coadiuvato da un aggiunto (entrambi stipendiati).
L'erogazione dell'assistenza continuava invece ad essere affidata a una separata Direzione elemosiniera (composta da cinque condirettori, nominati dal governo su proposta della Congregazione municipale). Fin dal 1819, intanto, le Pie case degli incurabili e d'industria ebbero un proprio direttore di nomina governativa.
A seguito dello scioglimento della Congregazione di carità, il nuovo organismo amministratore dei Luoghi pii elemosinieri fu invitato ad abbandonare i locali dell'Ospedale Maggiore. Tuttavia alcuni uffici continuarono a rimanere per qualche tempo presso quella sede, tanto che l'archivio fu traslocato nella nuova residenza provvisoria dell'ente in Contrada della Signora n. 7 solo nel 1834.
L'attuale sede nel Palazzo Archinto di via Olmetto fu acquistata nel 1853, dopo un altro temporaneo trasferimento in contrada Rugabella n. 4212.
Dopo l'Unità, con le leggi del 20 novembre 1859 e del 3 agosto 1862, n. 753, fu decisa l'estensione della legislazione sabauda sulle opere pie, con la conseguente istituzione anche a Milano di una Congregazione di carità - affatto diversa da quella napoleonica - con funzioni unificate di amministrazione del patrimonio ed erogazione dell'assistenza e di controllo sulle direzioni degli istituti di ricovero amministrati.

Bibliografia
- Bressan 2001 = E. Bressan, La Congregazione di Carità, l'Eca e le Opere pie amministrate (1862 - 1978), in Il tesoro dei poveri, Milano, 2001, pp. 204 - 207
- Cenni storici 1880 = Cenni storici sull'origine e la fondazione dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano amministrati dalla Congregazione di Carità, Milano, 1880
- Orecchia 2001 = A. Orecchia, L'Amministrazione e la Direzione dei Luoghi pii elemosinieri (1785 - 1862), in Il tesoro dei poveri, Milano, 2001, pp. 167 - 170
- Riboli 1995 = I. Riboli, I Luoghi pii elemosinieri di Milano e i loro benefattori, in La generosità e la memoria, Milano, 1995, pp. 17 - 36
- Tovaglieri 2005 = F. Tovaglieri, Il Capitolo Centrale dei Luoghi pii elemosinieri di Milano tra riforme e rivoluzione, in "Storia in Lombardia", n. 2/2005, pp. 5-32
- Viviano 1990 = B. Viviano, La Congregazione di Carità di Milano (1862 - 1937), in Milano con i poveri, Milano, Maggioli, 1990, pp. 31 - 74