Comune di Osteno (sec. XIV - sec. XVIII)

Sede: Osteno

Tipologia ente: ente pubblico territoriale

Condizione giuridica: pubblico

Progetto: Comunità Montana del Lario intelvese: Le carte delle comunità tra il Lario ed il Ceresio

Il Comune di Osteno apparteneva in origine alla pieve di Porlezza (1) con la quale condivideva gli statuti. Questi, dovuti alla riforma di Galeazzo Visconti, vennero compilati dal Podestà e dal Consiglio generale della pieve nel 1338 ed entrarono in vigore dal 1 gennaio 1339. Vennero pubblicati solennemente in Porlezza il 12 agosto 1340 ed ebbero nuova pubblicazione il 7 dicembre 1348 (2).
Il Comune rimase inserito nella pieve di Porlezza anche quando, " ¿ Lotario, figlio di Franchino [Rusca], [...] avendo ceduto Como ed il Castello Baradello al duca Filippo Maria Visconti, questi gli lasciò con altre Signorie, quella di Cima, di Osteno e della Valle Intelvi nell'anno 1416 con ducal decreto 11 settembre" (3).
Il possesso del feudo ai Rusca venne poi confermato dal diploma del duca Francesco I Sforza del 24 aprile 1451 (4).
Fu sede di tribunale, già esistente nei primi anni del sec. XV, e della Pretura feudale che "vi si mantenne fino al nuovo ordinamento napoleonico" (5). Osteno rimase legato al feudo della Valle Intelvi, passato successivamente nelle mani dei Pusterla, dei Marliani, ed infine dei Riva Andreotti (6), nonostante risulti nella seconda metà del secolo XVIII sempre inserito nella pieve di Porlezza (7).
Dalle risposte ai 45 quesiti della Giunta del censimento del 1751 per il Comune di Claino con Osteno, emerge che Osteno costituiva "terra separata" del Ducato di Milano, aggregata alla pieve di Porlezza, ed aveva unito a sé il "comune minore" di Claino, che contribuiva ai carichi per un terzo. La popolazione era costituita da circa 435 anime, di cui due terzi abitanti a Osteno e un terzo a Claino.
Il Comune era infeudato al conte Melchiore Riva Andreotti a cui venivano versati annualmente tributi per lire 80, di cui due terzi a carico di Osteno, ed un terzo a carico di Claino.
A Osteno risiedeva il Podestà che vi teneva udienza sia civile che criminale e a cui veniva corrisposto un salario di lire 60 annue. Il console del Comune era tenuto a prestargli giuramento. Entrambi le comunità disponevano di un consiglio, composto da tutti i capi di famiglia, che si riuniva su convocazione dei due sindaci che rappresentavano le comunità, alla presenza del Podestà. Delle sedute veniva steso un verbale a cura del cancelliere che si occupava della conservazione delle pubbliche scritture e del patrimonio e della vigilanza sui riparti dei carichi fiscali. Il Comune disponeva inoltre di due esattori, detti anche canevari (8).
Nell'"Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano" del 1753 Osteno, unito a Claino nell'unica entità amministrativa di Clajno con Osteno, risulta sempre appartenente alla Pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, Ducato di Milano (9).
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1. Marco Lazzati, "La Valle Intelvi", Milano, BE-MA Editrice, 1986, pag. 36.
2. Emilio Anderloni, A. Lazzati (a cura di), "Statuti dei laghi di Como e Lugano dei secoli XIII e XIV", Roma, Ermanno Loescher & C., 1915, vol. II (Lecco, Vallassina, Campione, Valsolda, Porlezza ed Osteno), pag. 20.
3. Pietro Conti, "Memorie storiche della Vall'Intelvi", Como, Stabilimento tipo-litografico Romeo Longatti, 1896, Ristampa, Milano, 1979, Studio Editoriale Insubria, pag. 76.
4. Enrico Casanova, "Dizionario feudale delle provincie componenti l'antico Stato di Milano all'epoca della cessazione del sistema feudale", Firenze, Stabilimento Giuseppe Civelli, 1904.
5. Cfr. nota 3, pagg. 35 - 36.
6. Cfr. nota 4.
7. "Notificazioni del personale fatte e firmate nell'anno 1751 dai Cancellieri, Deputati, Regenti, Consoli di tutti li Comuni delle respettive Pievi, colla Nota delle loro Cassine Unite a Comune per Comune, a Territorio per Territorio, e Pieve per Pieve, e ciò per tutto il Ducato", ASMi, Censo p.a., cart. 279.
8. Risposte ai 45 quesiti della Real Giunta del Censimento, ASMi, Catasto, cart. 3028.
9. "Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano", 1753, ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 469.
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Profilo elaborato a partire da: Civita, Como = Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV-XIX secolo. Como, Progetto Civita, Regione Lombardia, Milano, 2000, repertoriazione a cura di Domenico Quartieri con la collaborazione di Loredana Menichetti.

Bibliografia
- Civita, Como = Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Como, Progetto CIVITA, Regione Lombardia - Amministrazione provinciale di Como, Milano, 2000, repertoriazione a cura di Domenico Quartieri con la collaborazione di Loredana Menichetti
- Civita, istituzioni postunitarie = Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859 - 1971, 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi

Compilatori
Quartieri Domenico, Archivista