RCS Editori spa [numero REA: 80897 Mi] (1876 -)

Altre denominazioni:
Corriere della Sera

Sede: Milano

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 80897 Mi

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Corriere della Sera - società di fatto - L. 30.000 - 22.12

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
RCS Editori spa - società per azioni - L. 50.000.000.000 - 22.22; 21.10; 22.11; 22.20

Profilo storico
Le origini del maggiore fra i quotidiani nazionali risalgono al 5 marzo del 1876, quando dalla sede in Galleria Vittorio Emanuele uscirono le prime quindicimila copie del giornale fondato e diretto da Eugenio Torelli Viollier. Nel 1885 Benigno Crespi rilevò le quote azionarie detenute dalla famiglia Morbio. L'iniziativa incontrò un'ottima accoglienza da parte dei lettori italiani, tanto che una ventina di anni più tardi l'organizzazione del Corriere poteva contare su di un centinaio di persone tra redattori, impiegati e tipografi.

Nel 1900 la direzione del quotidiano passò a Luigi Albertini, che iniziò una decisa opera di rinnovamento tecnico-gestionale attraverso la suddivisione del giornale in servizi e rubriche affidate a redattori specializzati, la creazione di una rete fissa di collaboratori, la costituzione di un archivio-biblioteca e l'ammodernamento degli impianti di stampa. In questo modo il Corriere divenne il quotidiano più letto e autorevole d'Italia con una medie giornaliera vicina alle centomila copie. Nel 1904 la sede venne trasferita in quella attuale di via Solferino n. 28 e contemporaneamente proseguì l'opera di miglioramento organizzativo mediante la nascita di una rete di corrispondenti dall'estero e l'installazione delle prime linotype. Nel 1929, con una tiratura ormai vicina al milione di copie, l'ingresso di Angelo Rizzoli nella compagine societaria si concretizzò con la creazione di una società anonima per azioni con la denominazione sociale "Arti Grafiche A. Rizzoli & C.", che in breve tempo divenne uno dei principali gruppi editoriali del Paese. Negli anni seguenti, cosi come era stato per il passato, i giornalisti del Corriere sarebbero stati sempre in prima linea per documentare ed informare i lettori dei principali avvenimenti del mondo. Nel maggio del 1945 il "Corriere della Sera" venne sostituito dal "Corriere d'informazione". Nell'aprile del 1946 uscì nelle edicole il "Nuovo Corriere della Sera", mentre il "Corriere d'informazione" sarebbe stato pubblicato fino al dicembre del 1981.
Accanto ai due quotidiani la società pubblicava, fin dal gennaio 1899, la "Domenica del Corriere" che sarebbe uscita fino al settembre 1986. Nel luglio del 1974 la famiglia Crespi cedette la propria quota azionaria ad Andrea Rizzoli, figlio del fondatore dell'omonima casa editrice. Di lì a poco anche i Moratti e gli Agnelli cedevano le loro quote ad Andrea Rizzoli che cosi divenne proprietario della società. Nel 1978 un altro giornale milanese di lunga tradizione - la "Gazzetta dello Sport" - entrò a far parte del gruppo editoriale a cui apparteneva anche il Corriere.

Sempre in quegl'anni, la tiratura si assestava su una media di seicentomila copie (con punte di novecentocinquantamila nei periodi elettorali), mentre dal punto di vista produttivo la composizione a piombo delle pagine cedeva il passo alle più recenti tecniche fotografiche e chimiche. Nel decennio successivo l'informatica e la telematica concorsero a rivoluzionare il modo di fare un giornale che ormai esce a quarantotto pagine, mentre si moltiplicavano le iniziative editoriali con inserti e supplementi sui temi di maggiore interesse. Nel 1991, dopo che cinque anni prima la società aveva assunto l'attuale denominazione, le rotative abbandonavano la sede di via Solferino per trasferirsi nel nuovo polo di stampa di Pessano, nei pressi di Milano. Attualmente all'interno del "Corriere della Sera" lavorano quasi millecinquecento dipendenti e sono attivi otto centri di stampa, di cui due all'estero, per accelerare il processo di diffusione e spedizione del giornale.

Bibliografia: G. Licata, Storia del Corriere della Sera, Milano, 1976.

Data aggiornamento: 10/01/2000
Autore della scheda: Geoffrey Pizzorni