Edoardo Bianchi Motomeccanica spa [numero REA: 587135 Mi] (1961 - 1978)

Altre denominazioni:
Edoardo Bianchi Motomeccanica Spa

Sede: Milano

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 587135 Mi

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Edoardo Bianchi Motomeccanica spa - società per azioni - L. 1.000.000 - 35.41.1

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Edoardo Bianchi Motomeccanica spa - società per azioni - L. 3.000.000 - 35.41.1

Profilo storico
La società, che si occupava della fabbricazione di scooter e motocicli, venne costituita il 29 agosto 1961. Il capitale ammontava a lire 1.000.000 e gli impianti erano ubicati in via Fantoli n. 11 a Milano. Il 9 febbraio 1962 la società aumentò il capitale a lire 2.000.000 ma l'11 marzo 1965, in seguito a gravi difficoltà finanziarie, venne messa in liquidazione. Le organizzazioni sindacali, le autorità politiche e l'Imi si adoperarono per mantenere in vita le attività industrialmente sane delle società del gruppo Bianchi, con l'estensione graduale delle procedure consensuali. La Edoardo Bianchi Motomeccanica venne liquidata nel 1976 con la cessione in blocco delle attività alla Edoardo Bianchi Velo.
Il nome della Edoardo Bianchi Motomeccanica e delle altre aziende del gruppo, nato dopo il 1954 con l'intervento come azionisti di Fiat e Pirelli, si lega all'ex martinitt Edoardo Bianchi, che nel 1885 aveva aperto una piccola officina per il commercio e la costruzione dei primi velocipedi. Alla fama della bicicletta Bianchi si accompagnarono la fortuna e la crescita dell'impresa: nel 1902 il self-made man lombardo inaugurò un grande stabilimento in Via Nino Bixio dove accanto alle biciclette si dava inizio alla costruzione delle prime automobili e biciclette a motore.
Il 27 marzo 1905, con atto n. 1780 del notaio Federico Guasti, la società veniva trasformata in accomandita per azioni e due anni più tardi in anonima. Nel 1907, la costruzione di un nuovo stabilimento su un'area di 70.000 mq consentiva di destinare l'intero impianto di via Bixio alla produzione di biciclette e motociclette, concentrando quella delle automobili nella nuova sede di viale Abruzzi.
Dopo alcuni anni di disagio conseguenti alla crisi economica e finanziaria del 1907, l'impresa si riprese e poté abbondantemente approfittare delle commesse militari durante il primo conflitto mondiale. La produzione di guerra le consentì di accumulare ingenti profitti e di affrontare la riconversione senza eccessive difficoltà: nel 1919 il capitale ammontava a 12.000.000 di lire. L'impresa continuò a crescere e, a partire dal 1937, una parte delle lavorazioni fu trasferita presso le Officine Metallurgiche di Desio. Dopo i pesanti danneggiamenti subiti dallo stabilimento di viale Abruzzi, causati dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, e la morte di Edoardo Bianchi (1946), la direzione dell'impresa passò nelle mani di Giuseppe Bianchi. L'antica Bianchi smembrò allora la sua produzione e diede vita ad un gruppo finanziario comprendente diverse società: nel 1954 la Fabbrica Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi diventò "Fabbrica Motocicli e Velocipedi Edoardo Bianchi S.p.A."; nel 1955, in compartecipazione con Fiat e Pirelli nacque l'"Autobianchi" che occupò gli impianti di Desio; nel 1957 le Officine Metallurgiche di Desio furono trasferite a Milano, in Via Fantoli 11 e nel 1961 mutarono la ragione sociale in "Officine Metallurgiche Edoardo Bianchi Velo"; nel 1961 nacque, come si e detto, la "Edoardo Bianchi fotomeccanica" e l'anno dopo la "Edoardo Bianchi Motomeccanica Rovereto" e la "Edoardo Bianchi Motomeccanica Arco", entrambe in provincia di Trento.

Bibliografia: G. Gobbini, Bianchi Edoardo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. X, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970; A. Gentile, Edoardo Bianchi, Vimodrome, Nada Editore, 1992.

Data aggiornamento: 10/01/2000
Autore della scheda: Virginia Gallini