Pietro Carini spa [numero REA: 32500 Mi] (1868 -)

Altre denominazioni:
Pietro Carini

Sede: Milano

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 32500 Mi

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Pietro Carini - ditta individuale - - 51.55.0.2

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Pietro Carini spa - società per azioni - L. 200.000.000 - 51.55.0.2; 74.84.6.1

Profilo storico
La ditta venne costituita a Milano nel 1868 per iniziativa di Pietro Carini allo scopo di svolgere l'attività di commissionario e rappresentante di case soprattutto estere operanti nel settore chimico. Nel 1894, in seguito alla scomparsa del fondatore, l'impresa venne continuata dalla vedova Carini in società con il suo procuratore Enrico Scola. Dieci anni più tardi, in coincidenza del ritiro dagli affari della signora Carini, la ditta venne rilevata dallo Scola che, insieme ad Antonio Bozzi già da qualche anno impiegato nell'impresa, diedero vita ad una società in nome collettivo che tuttavia manteneva la stessa denominazione iniziale.
Nel 1920, dopo esser stato richiamato sotto le armi nel corso della prima guerra mondiale, Antonio Bozzi divenne l'unico proprietario della ditta e otto anni più tardi la sede venne trasferita in quella attuale di via Santa Marta 23. Quanto all'attività, questa si era nel frattempo allargata sia a livello nazionale che internazionale, andando a comprendere rapporti d'affari con le principali aziende chimiche italiane e straniere, fra le quali spiccava l'americana Monsanto Chemical Works che in seguito avrebbe giocato un ruolo centrale nello sviluppo della ditta milanese. Nel 1943, alla scomparsa di Antonio Bozzi, subentrò nella conduzione aziendale il figlio Enrico coadiuvato dallo zio Nanni. Conclusosi il secondo conflitto mondiale, l'attività della azienda poté riprendere con continuità e contemporaneamente si strinse maggiormente il rapporto con la "Monsanto", che di fatto divenne il maggior cliente della Pietro Carini. Alla fine degli anni sessanta, tuttavia, la decisione dell'azienda statunitense di aprire in Italia un ufficio commerciale rappresentò per la società ambrosiana un momento di particolare difficoltà, visto che da sola copriva l'80% delle sue vendite complessive.
In breve, la particolare congiuntura venne superata puntando sul mercato, assai numeroso, composto dalla clientela medio-piccola. Negli anni seguenti, la società - nella quale avevano fatto il loro ingresso i figli di Enrico Bozzi, Antonio e Marco - conobbe un periodo di grande crescita sul piano commerciale che comportò anche una riorganizzazione del magazzino, che da via Santa Marta venne portato prima a Settimo Milanese e in seguito trasferito a Liscate, mentre ad oggi è attivo quello di Tribiano, nelle vicinanze di Paullo. Nel 1990, dopo che sei anni prima era scomparso Enrico Bozzi, anche il figlio di Antonio, Enrico, è entrato in azienda seguito anche dalla sorella Elena. Attualmente, la Pietro Carini occupa una posizione di preminenza sul mercato nazionale dei prodotti chimici e in particolare nel settore degli additivi.

Bibliografia: A. Bozzi, Pietro Carini 1868-1998. 130? anniversario, Milano, 1998.

Data aggiornamento: 10/02/2000
Autore della scheda: Geoffrey Pizzorni