Rinaldi Antonio e Compagni snc [numero REA: 43027 Cr] (1945 -)

Sede: Soresina

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 43027 Cr

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Rinaldi Antonio e Gaetano - società in nome collettivo - L. 300.000 - segheria, commercio di legnami, serramenti, trucioli di legno, casse da imballaggio e affini

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Rinaldi Antonio e Compagni snc - società in nome collettivo - € 16.010,16 - 20.10.0.2; 51.43.1; 51.43.4; 51.43.6; 51.47.1; 51.53.1; 52.44.1; segheria; commercio minuto di legnami, serramenta, mobili, imballi; commercio ingrosso di mobili, casalinghi, elettrodomestici, apparecchi di riproduzione sonora e visiva, materiale elettrico ed elettronico, legname, cascame, segatura, imballaggi e affini.

Profilo storico
Nel 1836 Luigi Rinaldi, in società coi fratelli Gaetano e Francesco, apre a Soresina un'impresa artigiana di falegnameria, regolarmente iscritta nel Registro generale dei commercianti ed industriali della città e provincia di Cremona istituito con legge del governo austriaco 18 marzo 1850. Successive notizie legate all'attività lavorativa dei Rinaldi risalgono soltanto al 1880, anno in cui con molta probabilità Noè Rinaldi, discendente dei precedenti, rileva la ditta, inizialmente denominata «Rinaldi Fratelli» (iscrizione Cciaa n. 13525 ' registro 1910) e successivamente «Rinaldi Noè» (n. 5602 ' registro 1925). In seguito alla morte di quest'ultimo nel 1928, l'azienda arriva nelle mani dei figli Alfredo, Giuseppina, Gaetano, Antonio, Mario, Clemente e Noè, passando da ditta individuale a società di fatto con la denominazione di «Rinaldi Fratelli». La regolarizzazione in snc avviene quattordici anni dopo, nel 1942 («F.lli Rinaldi di Antonio, Clemente, Gaetano e Noè fu Noè» - capitale sociale L. 3.000.000), successivamente al recesso dei fratelli Alfredo, Giuseppina e Mario; Gaetano e Antonio diventano proprietari per 1/6 ciascuno, mentre Noè e Clemente acquisiscono i 2/6. A distanza di soli tre anni, l'impresa viene, tuttavia, messa in liquidazione, nominando liquidatore l'ing. Ottorino Jotta di Cremona.Nello stesso 1945 Antonio e Gaetano costituiscono, quindi, una nuova snc intestata a loro nome (capitale sociale L. 300.000), operante sempre nel medesimo settore di segheria e commercio di legnami e iscritta nel Registro ditte della Camera di commercio di Cremona con l'attuale numero 43027. Nel giugno 1956 vi sarebbe entrata come socia anche Edila Ottini, moglie di Gaetano, in seguito alla morte del marito avvenuta nel dicembre precedente («Rinaldi Antonio e C. snc» - capitale sociale L. 6.000.000). Un ulteriore aumento di capitale sociale da L. 6.000.000 a L. 36.000.000 avviene nel 1969, data nella quale entrano nella società i figli di Gaetano, Aldo Roberto, Cesare e Riccardo. L'anno precedente, la Rinaldi aveva ricevuto dall'Associazione industriali la medaglia d'oro per lunga ed ininterrotta attività. Nel 1976 Riccardo e Cesare fondano, parallelamente all'impresa di famiglia, la «Rinaldi Trucioli» (numero Rea 96288), dove al secondo subentrano nel 1989 la moglie Flaminia Giovannella e la figlia Edila. Il 4 ottobre 1981 muore, all'età di 90 anni, Antonio Rinaldi e il capitale sociale, per liquidazione della sua quota di compartecipazione, viene diminuito a L. 31.000.000. Sei anni dopo si ritira dalla società anche il nipote Aldo Roberto. Nel 1993 la sede della Rinaldi è trasferita da via Cairoli 10 a via Montegrappa 34, sempre a Soresina, e l'anno successivo è aggiunta nell'oggetto sociale l'attività di 'commercio all'ingrosso di mobili, casalinghi, elettrodomestici, apparecchi di riproduzione sonora e visiva, materiale elettrico ed elettronico, legnami, cascame, segatura, imballaggi e affini'. Attualmente la società, pur essendo ancora in vita, non risulta operante; al suo posto opera, invece, nel settore la «Rinaldi Trucioli».

Data aggiornamento: 14/04/2003
Autore della scheda: Matteo Morandi