Italo Cremona spa [numero REA: 5466 Va] (1922 -)

Sede: Gazzada

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 5466 Va

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Italo Cremona & C. - società in nome collettivo - L. 80.000 - manifattura articoli celluloide e affini

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Italo Cremona spa - società per azioni - € 1.290.000,00 - v. Note

Profilo storico
La Italo Cremona fu fondata nel 1922 dall'omonimo imprenditore (1891-1946) una società in nome collettivo. Il suo scopo era la produzione artigianale di pettini e articoli vari in galatite e celluloide. Cresciuta rapidamente, nel 1923, con l'ingresso di una serie di soci tra i quali spiccavano per il contributo i coniugi Mazzolari, si trasformò in società in accomandita semplice; dal 1926 industrializzò la produzione affiancandovi quella degli occhiali da sole, prodotti con le tecniche più moderne dell'epoca. La società era solida e attraeva investitori: il capitale sociale salì rapidamente a mezzo milione di lire nel 1925 e a 600.000 lire nel 1927. Nel 1936 Italo Cremona fu il primo industriale italiano a sperimentare la plastica in granulato; lo stesso anno il capitale sociale venne portato a L. 900.000. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'azienda, che utilizzava macchine per stampaggio molto aggiornate, poté proseguire la produzione impiegando manodopera femminile al posto degli uomini richiamati al fronte. Nel 1942 venne effettuata la trasformazione in società per azioni, con un capitale iniziale di L. 675.000, quasi subito portato a 2 milioni. Italo Cremona era consigliere delegato (la presidenza sarà presto assunta da Enrico Boggiani sostituito nel '46 da Carlo Tosi). Nello stesso 1942 veniva assorbito il reparto plastiche della S.A.M.P.A. di Buguggiate (VA). Nel 1944 l'azienda assunse la denominazione di 'Poliplastica S.p.A.', e ai primi del '45 ottenne l'autorizzazione a trasferire a Gazzada i macchinari della S.A.M.P.A. Nel 1946 Italo Cremona morì prematuramente e l'anno successivo la società riassumette il nome originario in sua memoria. Il figlio Bruno (1926-1988) prese il posto del padre nel consiglio d'amministrazione. Nel 1950 le dimensioni dell'azienda erano notevoli: così il capitale fu aumentato a L. 10.000.000 e Bruno Cremona fu affiancato dal fratello Fernando, ancor oggi presidente della società. Nel 1956 moriva il presidente Carlo Tosi, rimpiazzato da Angelina Ghiringhelli, vedova del fondatore dell'azienda e subito dopo da Ugo Morganti. In quegli anni Fernando Cremona puntò al rinnovamento degli impianti e alla produzione di massa, conquistando spazi di mercato sempre più ampi. Il 1960 vide l'apertura di filiali commerciali della ditta a Torino, Genova, Milano, Padova, Trieste, Bologna, Roma, Firenze, Pescara, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Palermo, Catania e Cagliari; in quello stesso anno il capitale sociale venne portato a L. 50.000.000. Nel 1962 la via per Schianno, dove sorge lo stabilimento sociale, venne intitolata ad Italo Cremona. Nel 1965 Bruno Cremona divenne presidente della società. Sette anni dopo il capitale sociale toccava i 500 milioni di lire. Nel 1977 furono cooptati in consiglio d'amministrazione Luigi Ottaviani e Rolf Weibel, che affiancarono i fratelli Cremona e Carlo Montanari. Nel 1981 fu ulteriormente aumentato il capitale fino a 1,5 miliardi di lire, poi diventati 2 nell'86 e 2,5 l'anno seguente. Nel 1986 fu emesso un prestito obbligazionario da 500.000.000 di lire. Dagli anni Settanta la Italo Cremona firmò accordi di licenza con maisons di successo quali Valentino (1972-1977), Gianni Versace (dal 1978), Krizia. Alla fine del 1988, anno in cui l'azienda fatturava 18 miliardi di lire, moriva Bruno Cremona e le redini dell'azienda venivano definitivamente assunte dal fratello Fernando. L'azienda puntò , come core business, sul settore dell'ottica di alto livello, scelta che si rivelò decisiva: in soli 4 anni il fatturato salì ad 80 miliardi. Nel 1993 entrò in ditta Lorenzo Cremona, figlio di Fernando, come direttore del marketing. Nel 2000 la Italo Cremona occupava 4 dipendenti fabbricando ogni sorta di articoli in plastica, in particolare occhiali e giocattoli.

Data aggiornamento: 20/05/2002
Autore della scheda: Stefano D'Adamo