Bravi e Subinaghi srl [numero REA: 188198 Lo] (1925 -)

Sede: Lodi

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 188198 Lo

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Bravi e Subinaghi e C. - Società di fatto - - v. Note

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Bravi e Subinaghi srl - srl -€46.800,00 - v. Note

Profilo storico
Secondo le dichiarazioni rilasciate all'atto dell'iscrizione della società, l'attività viene avviata fin dal luglio 1924. La società di fatto è composta dai tre soci Gaetano Bravi, Attilio Subinaghi, Luigi Promettetti che affittano il locale di via XX settembre per realizzare la vendita come grossisti di materiale elettrico, idraulico e una officina di riparazioni. Nell'agosto 1926 il Promettetti abbandona l'impresa e viene sostituito da un nuovo socio, Luigi Ronchetti, che uscirà tuttavia nel gennaio 1927. Allora l'impresa assume la denominazione Bravi e Subinaghi. Nel 1929 Attilio Subinaghi viene sostituito dal figlio Luigi. Dal punto di vista produttivo, l'attività si trasforma nell'installazione di impianti elettrici, idrici e termici. L'impresa ottiene importanti lavori che rendono necessaria l'assunzione di personale, diventa progressivamente fornitore unico di tutte le imprese locali del settore e realizza l'acquisto dello stabile in cui si svolge l'attività e che è ancora oggi sede della società. Alla morte del Subinaghi (1944) la società resta invariata e subentra la vedova in attesa che il figlio Giorgio termini gli studi. Con il dopoguerra l'impresa si afferma ulteriormente come grossista nel Lodigiano e ottiene numerose e importanti commesse nel settore pubblico e privato. Dal 1951 l'impresa è iscritta all'Associazione nazionale installatori e dal 1968 all'Albo nazionale dei costruttori del Ministero dei lavori pubblici. L'intensa attività viene riconosciuta al Gaetano Bravi all'inizio degli anni sessanta con il titolo di Cavaliere della Repubblica. Tra gli anni sessanta e settanta l'impresa concentra i propri sforzi prevalentemente nella realizzazione degli impianti, un'attività che svolge tutt'ora e che gli è valsa negli ultimi anni la realizzazione di importanti opere: impianti tecnologici del nuovo Ospedale di Lodi e della Casa di riposo, impianti di riscaldamento della cattedrale di Lodi. L'attività si è diffusa anche nel resto d'Italia con la realizzazione degli impianti tecnologici e di condizionamento della sede della Sovrintendenza alle belle arti di Cagliari e la realizzazione degli impianti tecnologici e di condizionamento di Palazzo Reale e Palazzo Spinola a Genova. Dalla fine degli anni sessanta la società modifica più volte la propria ragione sociale: all'inizio del 1968 si trasforma in società in nome collettivo (capitale sociale £ 1.200.000), alla fine dello stesso anno in società in accomandita semplice (Bravi e Subinaghi di Bravi Gaetano e di Subinaghi Giorgio e C.). L'anno successivo viene aumentato il capitale sociale (£ 6.000.000) e vengono ammesse come socie le tre figlie di Gaetano Bravi. Con la scomparsa di quest'ultimo (1981) l'impresa viene trasformata in società a responsabilità limitata sotto l'amministrazione di Subinaghi Giorgio che nel gennaio 2001 acquista le quote societarie della famiglia Bravi.Dalle dichiarazioni (orali e scritte) dell'attuale titolare emerge con orgoglio che l'impresa è stata nel corso della sua storia 'fucina' di numerosi lavoratori del settore che nel corso degli anni hanno poi avuto importanti incarichi. Scrive infatti Giorgio Subinaghi: «Quasi tutte le aziende elettriche ed idrauliche a Lodi sono di proprietà o dirette da ex dipendenti della Bravi e Subinaghi». Dal censimento del 2001 risulta che l'impresa impiega 16 dipendenti.

Bibliografia: 'Bravi e Subinaghi', in R. LEVI, Lodi nella storia e nelle attività produttive, Alfa, Capri, 1960, pp. 143-144. Le informazioni fornite nel profilo storico, oltre che dai documenti d'archivio camerali, sono tratte da un breve profilo delineato dall'attuale amministratore dell'impresa. Il testo, oltre a fornire le indicazioni biografiche dei soci (esclusi i primi due che sono rimasti brevissimo tempo), le tappe produttive e il progressivo ampliarsi delle attività, sottolinea l'intraprendenza, la determinazione e le capacità dei due soci, ma soprattutto punta l'accento sulle loro difficoltà iniziali a causa dell'appartenenza «alle organizzazioni sindacali rosse e la loro dichiarata avversità al fascismo». Le difficoltà dovute alla schierata posizione politica sono ribadite, in questo documento, non tanto con lo scoppio della Seconda guerra mondiale ma con l'avvento della Repubblica sociale italiana, «con il rinnovarsi di non sopiti odi e invidie». Sembra addirittura che i due soci dovessero «con frequenza lasciare Lodi e nascondersi per evitare di essere fermati dai militi della Rsi che li tenevano sul loro libro nero».

Data aggiornamento: 01/06/2003
Autore della scheda: Matteo Schianchi