Unità compresa in: Corrispondenza tra Gaetano Cattaneo ed Enrico Sanclemente

Enrico Sanclemente a Gaetano Cattaneo (1811 dicembre 17)

precedente | 47 di 77 | successiva

Segnatura definitiva: 47

Tipologia unità: Unità documentaria

Tipologia documentaria: Lettera

Supporto: Cartaceo

Descrizione estrinseca: Unità documentaria, lettera autografa firmata

Data topica: Cremona

Note: (168) A. BANDURI, "Numismata Imperatorum Romanorum a Trajano Decio ad Palaeologos Augustos (...)", Parigi, Montalant, 1718, tomi I e II. (169) Apella era nome diffuso fra i liberti romani e, poiché gli ebrei abitanti oltre il Tevere, in gran parte liberti, erano tacciati di superstizione e credulità, l'espressione usata è da intendersi nel senso di "lo creda un superstizioso ebreo di Trastevere", ossia come indice di inverosimiglianza della tesi in oggetto. (170) J. GRUTERUS, "Lampas, sive fax artium liberalium, hoc est, thesaurus chriticus, in quo infinitis locis theologorum, jurisconsultorum, medicorum, philosophorum, oratorum historicorum, poetarum, grammaticorum, scripta supplentur, corriguntur (...) ex odiosa bibliothecarum custodia erutus, & foras prodire iussus (...)", Francoforte, e Collegio Paltheniano, sumptibus I. Rhodii, 1602 - 1623, 7 voll. (171) "Onuphrii Panvinii veronensisfratris eremitae Augustiniani Reipublicae Romanae commentariorum libri tres (...)", Venezia, Ex Officina Erasmiana apud Vincentium Valgrisiurn, 1558, p. 525 (sub voce "Tribus XXIX Scaptia").

Numero corda: 47

Contenuto:

Venerat[issi]mo Sig.[nor]e Amico Pregiat[issi]mo
Ricevetti giorni sono le di Lei gentilissime duplicate grazie nelle due bollette speditemi con le altre consapute carte, per le quali le rendo reduplicati i miei dovuti ringraziamenti. Con questa mando la ricevuta corrispondente delle due bollette, e vi unisco il libro del Professore di Padova, e la medaglia d'argento de bassi tempi, rispetto alla quale se si deve formar giudizio dal rovescio, in cui si vede l'imagine della Madonna senza nimbo tenente in seno dentro uno scudo la figura del Redentore ancor pargoletto, deve appartenere ai tempi di Romano Diogene, o di Michele Duca[.] Vedasi Bandurio (168) I. Il pag. 748. Il Sig.[nor] Ab[at]e Caccia mì ha data in iscritto la sua interpretazione. Ma io vadem [vatem] esse nolo, perche Oedipo opu [opus] esse puto per interpretarla. Eccola di suo pugno. Quanto poi alla Dissertazione dei Professore Assemani, ella è piena di erudizione, e di ottime osservazioni, ma mi sembra, che gli sia intervenuto ciò, che accade anche ai bravi comici, che tal volta dopo avere eseguite le prime parti egregiamente, in fine labuntur et corruunt. Infatti che mai può imaginarsi di più inverosimile ' e ripugnante, quanto l'asserirsi, che le monete effigiate Arabe di un numero sì grande, e di un commercio sì esteso, siano tutte false, tutte coniate di contrabbando? Credat ludaeus Apella (169). Ne io starò qui a fare una dissertazione per provarne di tale asserzione l'insusistenza, e basta ciò che Ella ne accenna nella sua pregiat[issi]ma per convincersi del'assurdità. Venendo poi alla questione eccittata sopra la parola araba della moneta di Eraclio, dallo stesso disparere dei due soggetti di somma riputazione risulta che non si sono fatti ancora quegli avvanzamenti da poter giudicare con sicurezza del vero senso che contengono le parole di quella lingua, come succede della lingua etrusca, della osca, della samnitica, e di tante altre tutta via a noi poco cognite, o anche affatto incognite per mancanza di esemplari, che c'indichino la vera spiegazione. lo però giudico, che abbia ragione il Sestini, per una certa analogia, e naturalezza, che offrono simili medaglie da doversi interpretare esprimenti lo stesso nome, o soggetto. E tali infatti sono le monete scritte in greco, e carattere Fenicio di Tiro, di Sidone ec. Gradirò poi che Ella mi faccia partecipe della sua propria difesa, che stà preparando contro l'opposi - zione fattale del suo libro, prevedendo che Ella trionferà del suo Avversario.
Restami a dire qualche cosa della mia copia di lettera, che Le spedii, e che hò ricevuta con le altre carte. Quanto alla medaglia di piccolo bronzo con imagine munita d'elmo, e un giglio, per sfuggire ogni inutile questione, hò accennato solo il tempo a cui può riferirsi, non potendosì con sicurezza ne leggersi, ne indicarsi il soggetto. Rispetto poi all'Iscrizione mancante dopo tutto quello che scrissi in conferma della leggenda da me proposta di IVVENTIANAS thermas, ho aggiunto che l'iscrizione che il Sig.[nor] Commissario riporta alla pag. 53, nella quale si legge M. NONIO.M.F.FAB. MVCIANO ec. non è altrimenti sbagliata nel nome della tribu FAB. quasi che dovesse leggersi, come in altre di Muciano POB. Nel Tesoro di Grut.[erus] I(170) pag. 442 oltre questa riferita dal Sig.[nor] Commissario, se ne riportano altre due come esistenti in Brescia tra di loro diverse nel rimanente della leggenda, ma in principio ugualmente si dice M.NONIO.M.F.FAB MVCIANO.COS.XV.VIRO.SACR.FAC
Di più gli faccio riflettere non essere cosa nuova, che codesta Famiglia, la quale sembra dall'Iscrizione, che esistesse tanto in Brescia, che in Verona, e fosse diramata in tutte due le Città, fosse ascritta a due Tribù, come abbiamo esempi di altre Famiglie. In una lapide di Brescia medesima leggesi presso il Panvinio (171)
Q. MINICIO.Q.F
FAB.POB
MACRO
in cui appunto si fà menzione delle due Tribù citate. E in altra Iscrizione di Augusto si legge
C.IVLIO.C.F.
FAB.SCAPT.
CAESARI
AVGVSTO
Svetonio in Aug.[usto] Capo XI scrive: che il medesimo Fabianis, et Scaptiensibus Tribulibus suis die Comitiorum singula millia numorum a se dividebat. Staremo ora a vedere cosa il Sig.[nor] Commissario. Se egli mi manderà il suo libro lo passerò immediatamente nelle sue mani.
Cousinerì come favorì scrivermi in altra sua precedente hà venduto onoratamente il suo medagliere. Ne hò provato molto piacere per il bene dell'Amico. Credo d'avere soddisfatto a tutto quanto richiedevano di risposta le di lei prececenti lettere onde non mi resta che rassegnarmi con distinto ossequio.
Di lei venerat[issi]mo Sig.[nor]e Amico
Devot[issi]mo Obblig[atissi]mo Ser[vito]re[.]

espandi | riduci

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).