Unità compresa in: Corrispondenza tra Gaetano Cattaneo ed Enrico Sanclemente

Gaetano Cattaneo ad Enrico Sanclemente ([1813 aprile 17])

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Segnatura definitiva: 66

Tipologia unità: Unità documentaria

Tipologia documentaria: Lettera

Supporto: Cartaceo

Descrizione estrinseca: Unità documentaria, copia di lettera

Data topica: [Milano]

Note: (218) Copia di lettera (LA GUARDIA 1985, n. 463). (219) "Se arriva la Cassa Libri, che dite giunta [...] non per anco a Milano, forse per i cattivi tempi, vi sono due Esemplari di tutte le mie opere numism.[atiche]. Uno per il Sig.[nor] Ala Ponzoni di Cremona. Il costo è 11. monete nostre di 10. Paoli in Berlino; senza le spese da Berlino a Milano. L'altro per il s.[igno]r Ubaldo Bellini d'Osimo, per il quale vi acchiudo una lettera, pregandovi di spedirla al P.[adre] Ab.fate] Sancl.[emente] ch'è in corrispondenza" (lettera di Sestini a Cattaneo 23 marzo 1813: SESTINI 1811 - 1831, n. 21). (220) Cfr. SESTINI, "Lettere e dissertazioni numismatiche" cit. in nota 9. Il primo volume, edito a Milano con i tipi di Luigi Mussi e la data di stampa 1813, vide in effetti la luce, a causa di una serie di ritardi, nei primi mesi dei 1814 e Sestini ne ricevette sei esemplari in carta pregiata all'inizio di giugno. Si veda, in proposito, quanto scrive a Cattaneo il 7 dello stesso mese: "Quando meno me l'aspettavo, fin di Domenica mi furono portati due involti contenenti 6. Esempiarj del Tomo l. delle mie Lettere &e. che voi aveste la bontà di farmene fare l'edizione, ch'è magnifica; soltanto vi mancano alcune correzioni da farsi, e specialmente a quella Dissetaz.[ione] del P.[adre] Ab.[ate] Sanclemente per la medaglia di Agrippina e sua Famiglia [...] se potrò far stampare qui il secondo Tomo, rimedierò a ciò" (SESTINI, 1811 - 1831, n. 35). Per la gestione di questa impresa editoriale, si vedano inoltre le numerose notizie sparse nella corrispondenza intercorsa fra Cattaneo e Sestini nel biennio 1812 - 1813. (221) "Dissertatio De Nummo anecdoto Agrippinae sen. (...)", cfr. sopra (Introduzione). (222) L'accenno di Sestini è nella lettera 23 marzo 1813 (SESTINI 1811 - 1831, n. 21): "Scrissi, quando che fu, al P.[adre] Ab.[ate] Sanclemente, che vi facesse una nota di quel bel medaglione che accenna della Famiglia di Caligola, senza terminare la colonia, in cui fu coniato, ch'è Apamea. Altro simile d'avrete osservato a Monaco nella collez.[ion]e una volta di Cousinery [...] Il medaghone sopradeseritto è app[ress]o il sig. Ubaldo Bellini d'Osimo". (223) In realtà, necessità di urgenza nel terminare le operazioni di stampa impedirono allo stesso Sestini di correggere le bozze e ciò fu probabilmente causa di quegli errori da lui lamentati nella lettera inviata a Cattaneo il 7 giugno 1814 (SESTINI 1811 - 1831, n. 35). Così Cattaneo giustifica l'impossibilità di sottoporgli le bozze in una lettera dei 23 giugno 1813: "Parlando della vostra opera vi dirò che anch'io avrei desiderato ardentemente di farvi avere di mano in mano i fogli della stampa: ma pur troppo la cosa non è eseguibile. Tanta fu la difficoltà di trovare uno stampatore che si assurnesse l'impegno di stampare p[er] suo conto quest'opera, che non mi parve ve - ro di dovere solo acconsentire alla condiz[io]ne espressa che lo stamp[ato]re mio amico volle prescrivere di non ritardargli il corso della stampa" (LA GUARDIA 1985, n. 473). In una successiva lettera del 16 settembre (LA GUARDIA 1985, n. 485) gli precisa che, al momento della sua partenza per la villeggiatura, la stampa dell'opera è "pressocché compiuta", mancandovi soltarito la correzione della dissertazione dei Sanclemente, per la quale ha incaricato lo Zardetti.

Numero corda: 66

Contenuto:

Rompo un momento il silenzio in cui da tanto tempo mi ha tenuto la mia salute troppo spesso alterata durante tutto il passato inverno, per richiamarle la memoria di mia persona e per diriggerle una lettera pel Sig. [nor] Ubaldo Bellini, da Sestini speditami perché gliela inoltrassi per di Lei canale (219).
lo sto disponendo per la stampa del p[ri]mo volume di continuazione delle lettere numismatiche del
d=[et]to Amico di che ha voluto gentilmente incaricarmi (220). Solo attendo il materiale necessario p[er] corredo dell'opera med[esi]ma che non è nelle mie mani. Con gran piacere vi ho trovato la bellissima di lei dissertaz=[io]ne sulla med=[agli]a del museo Pedrotti (221), e Sestini mi fa sperare che io ne riceverò quanto p[ri]ma da Lei med[esi]mo un altra sopra un medaglione della famiglia di Caligola (222). Quando saremo in tempo sarà mia cura di farle pervenire senza il minimo incomodo di lei e spesa le stampe p[er] la correzione, che debb'essere di mano dell'Autore Mi conservi la di lei gentile amicizia &cc.

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