Si compiace che gli oggetti da lui inviati al Museo Civico di Milano siano stati graditi ed assicura che opererà per l'incremento di quel museo anchein futuro. Si lamenta dei disagi patiti durante il viaggio per raggiungere Khartum. Descrive dettagliatamente una visita fatta alle rovine di Meroe, che ha trovato in grave stato di abbandono, chiedendogli di segnalare il problema alle autorità e di compiere, assieme a Mariette ed ai collaboratori della missione di scavo, una visita di persona. Constata l'insufficiente interesse del mondo scientifico per l'archeologia etiopica, dalla quale potrebbero invece venire contributi fondamentali agli studi di etnologia ed antropologia. Si augura che Vassalli voglia occuparsi di questi problemi scientifici, facendosi inviare a Meroe in missione. Lo ragguaglia sul suo lavoro ("studio le lingue, raccolgo tradizioni, misuro crani, prendo profili e ritratti") e sull'attesa, da parte dell'opinione pubblica sudanese, della notizia dell'entrata degli inglesi in Abissinia, eventualità che egli giudica negativamente. Gli trascrive un'iscrizione da lui rinvenuta sopra il basamento di una sfinge e gli comunica che, con il prossimo corriere, gli farà recapitare una lettera per Cornalia.