ASTRATTE. Donne e astrazione in Italia 1930-2000 a Villa Olmo

19 marzo - 29 maggio 2022

 

Grazia Varisco, SLV31

 

Dal 19 marzo al 29 maggio 2022 le sale di Villa Olmo a Como ospitano ASTRATTE. Donne e astrazione in Italia 1930-2000, mostra organizzata dal Comune di Como che racconta alcune protagoniste dell’arte astratta italiana a lungo trascurate o dimenticate che, grazie all’attività critica svolta in particolare negli ultimi vent’anni, stanno tornando al centro dell’attenzione.
Sono 39 donne che si sono avventurate oltre la forma in pittura e scultura lungo il XX secolo, in un mondo al maschile, che viene scardinato per la prima volta nel 1980 dall’importante mostra L’altra metà dell’avanguardia, a cura di Lea Vergine, che per la prima volta, porta alla luce le donne dimenticate dalla storia dell’arte, tra cui anche alcune artiste parte del gruppo degli astrattisti comaschi.
ASTRATTE. Donne e astrazione in Italia 1930-2000 prende avvio da quelle stesse artiste comasche allargando poi l’attenzione su altre protagoniste dell’arte italiana dagli anni Trenta del Novecento fino all’inizio del 2000.

Il percorso espositivo – scandito da aree tematiche che evidenziano le diverse declinazioni, modalità e linee di ricerca in cui si esprime l’arte non figurativa  – parte dalle Pioniere: Carla Badiali, Cordelia Cattaneo, Giannina Censi, Bice Lazzari, Regina e Carla Prina, molte delle quali ebbero un legame stretto con la città di Como, luogo unico in Italia per l’arte astratta grazie al rapporto con l’architettura razionalista, ma anche alla presenza dell’istituto di Setificio e alla pratica del disegno per tessuto, linguaggio sperimentale e moderno come la fotografia, la danza, il cinema.

Le opere di molte autrici sono conservate in istituzioni lombarde, e alcune sono presenti in LombardiaBeniCulturali.

 

Aerosensibilità

Regina Cassolo Bracchi, Aerosensibilità, scultura, post 1935, Mede (PV), Raccolta Museale Regina

 

Nella sezione Segno/Scrittura le opere dei primi anni Cinquanta di Carla Accardi, Irma Blank e Betty Danon definiscono una via nuova all’astrazione, incentrata sul libero fluire delle forme nello spazio mentale dell’artista.

 

Frammento di Labirinto

Carla Accardi, Frammento di Labirinto, disegno, 1954, Milano, Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

 

Radical writings, Schrift-Atem-Bild 21/6/'91

Irma Blank, Radical writings, Schrift-Atem-Bild 21/6/’91, pittura, 1991, Busto Arsizio (VA), Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna

 

La sezione Geometrie comprende opere di Nathalie du Pasquier, Chung Eun-Mo, Fernanda Fedi, Tilde Poli, Carol Rama e Fausta Squatriti, artiste che nel segno della geometria rinnovano la ricerca stessa dell’avanguardia storica costruendo mondi basati su leggi matematiche.
La sezione Materia, è dedicata all’indagine legata all’esplorazione dei materiali: ricerche sui pigmenti, sui materiali della scultura tradizionale nelle opere di Luisa Albertini, Marion Baruch, Renata Boero, Gabriella Benedini, e Mirella Saluzzo.

In Meditazione/Concetto le opere di Mirella Bentivoglio, Alessandra Bonelli, Franca Ghitti, Maria Lai, Lucia Pescador e Claudia Peill manifestano la necessità di riflettere sull’eredità dell’avanguardia e sulle conseguenze di quelle prime forme sperimentali sul linguaggio moderno.

 

Creta

Lucia Pescador, Creta, stampa a colori, 1998, Seregno (MB), Collezione Luca Crippa

 

Nella sezione Corpo/Azione/Re-Azione le opere di Carmengloria Morales e Maria Morganti sperimentano nuove modalità di realizzazione; per alcune artiste si crea un legame tra l’atto fisico del dipingere e il proprio corpo, e il dipinto diventa il risultato di un’azione o un processo.
L’ultima parte del percorso Spazio/Luce è l’area dedicata al secondo dopoguerra, quando la modernità è uno degli aspetti più caratteristici delle ricerche dell’astrazione. Qui troviamo opere di Alice Cattaneo, Sonia Costantini, Dadamaino, Paola Di Bello, Elisabetta Di Maggio, Lia Drei, Nataly Maier, Eva Sørensen, Grazia Varisco e Nanda Vigo, che si distinguono per l’uso di materiali nuovi, come vetro o neon, e, anche nella pittura, per l’indagine della dimensione percettiva e partecipativa dell’arte.

 

Rossoarancio GB12-4

Sonia Costantini, Rossoarancio GB12-4, post 2012, pitturta, Mantova, Museo Civico di Palazzo Te

 

Senza titolo

Dadamaino (Dada Maino), Senza titolo, stampa, post 1950 – ante 1999, Seregno (MB), Collezione Luca Crippa

 

Lia Drei, Composizione di forme geometriche, serigrafia, post 1973, Gallarate (VA), Museo MA*GA

 

La mostra porta l’attenzione su queste protagoniste dell’arte italiana, in una città che già negli anni Trenta aveva visto nascere attorno alla figura dell’architetto razionalista Giuseppe Terragni un cenacolo di artisti che insieme al gruppo del Milione di Milano, costituiva all’epoca l’unico vero centro di ricerca astratta italiano.

La mostra di Villa Olmo ha un’appendice in Pinacoteca civica, dove, nello stesso periodo, verrà esposta un’opera luminosa in cristalli, specchi e neon di Nanda Vigo, in prestito dall’Archivio Nanda Vigo di Milano. L’opera sarà presentata in Campo quadro, spazio al piano nobile della Pinacoteca dedicato ai progetti temporanei.
La Pinacoteca custodisce e conserva le opere dell’Astrattismo comasco, tra cui Badiali e Prina, di cui una selezione sarà in mostra a Villa Olmo, mentre un nucleo dai depositi museali verrà esposto nella sale museali del Novecento della Pinacoteca.

ASTRATTE. Donne e astrazione in Italia 1930-2000
da 19 marzo al 29 maggio 2022
Villa Olmo, via Cantoni 1 – Como

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Pubblicato: 8 Maggio 2022 [Roberto Monelli]