Museo della Basilica, Gandino (BG)

Tipologia: museo
Indirizzo: Piazza Emancipazione - Gandino (BG)
Sito web

Immagine

Il Museo della Basilica di Gandino è considerato tra le più antiche e prestigiose istituzioni culturali italiane di questo genere: raccoglie numerose opere d'arte ed oggetti sacri legati alla religiosità della popolazione gandinese, ricca di tessitori e mercanti lanieri, che avevano contatti con l'intera Europa.
Tra i primi in Italia conserva gli straordinari manufatti artistici che la fede, la generosità e l'ambizione culturale della comunità e delle famiglie più facoltose, hanno donato alla Basilica di S. Maria Assunta dal XV secolo ai nostri giorni.


Profilo storico

Il Museo della Basilica di Gandino venne inaugurato nel 1929, l'artefice di questa iniziativa fu il prevosto monsignor Giovanni Bonzi, uomo colto e amante delle arti, che colse l’invito di monsignor Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, per dar vita ad un museo in grado di conservare i preziosi arredi stipati nella sagrestia.
La sede fu individuata nella casa del Vicario, un palazzo del XVI secolo situato vicino alla Basilica.
Il museo, inadatto per dimensione ad accogliere la ricca dotazione di opere acquisite nei secoli, fu ristrutturato e ampliato nel 1963 dal prevosto monsignor Antonio Giuliani.
Una ulteriore espansione dello spazio museale è degli anni 80, per opera di monsignor Alessandro Recanati che realizzò la sezione dei presepi e del tessile, utilizzando un'antica struttura vicina al museo originario.


Patrimonio

Le collezioni sono costituite da opere italiane, francesi, tedesche, austriache e fiamminghe e sono suddivise in tre sezioni.

La prima sezione, dedicata all'arte sacra, raccoglie materiale legato alla liturgia con paramenti sacri, oreficerie, arazzi, merletti, tessuti, codici miniati, statue lignee e dipinti. A partire dalle croci lignee, una del XV secolo di pittore lombardo e l'altra del XVI secolo di fattura tedesca, per passare alla serie degli arazzi fiamminghi di Frans Guebels, di Cornelio ed Enrico Mattens, fino alla teca che contiene l'altare e i manufatti in argento sbalzato e cesellato conservati anche nella sala del tesoro. Numerosi i dipinti con opere di area lombarda e veneta, fra questi l'Assunta di Alvise Benfatti, Cristo cade sotto la Croce di Niccolò Frangipane, Immacolata Concezione di Antonio Balestra, Comunione di San Casimiro di Sebastiano Ricci, l'Annuncio ad Anna e Giocchino e e il Matrimonio della Vergine di Domenico Carpinoni, Ritratto di nobildonna in nero di Antonio Cifrondi, Viatico e Corteo funebre di Ponziano Loverini, Viatico di Pietro Servalli. Anche la scultura lignea è degnamente rappresentata con opere del XV e XVI secolo. Straordinaria la collezione di opere tessili e di merletti, che vanno dal XV secolo fino al XX secolo, con manufatti di grande valore provenienti dall'Italia e da diverse aree europee in particolare Fiandre e Francia.

Costituiscono un'unicità i ventitré pannelli, utilizzati durante il Triduo dei Morti, con rappresentazioni macabre costituite da vari scheletri che rappresentano le diverse classi sociali. La seconda sezione, aperta nel 1998, è invece riservata alla collezione di 280 presepi, mentre il terzo settore è dedicato all'archeologia tessile che consente di comprendere al meglio la storia dell'economia gandinese, entrambe sono ospitate nella dimora adiacente a quella dell'arte sacra nell'edificio delle vecchie scuole elementari.


Sede

Il Museo della Basilica di Gandino è ospitato in una tipica dimora gandinese, di gusto rinascimentale, acquistata nel 1919 per raccogliere le numerose opere d'arte e gli oggetti sacri.
Fu scelta per la sua vicinanza alla Basilica e per rendere più agevole il collegamento tra il museo e la Basilica, venne realizzato un cavalcavia per consentire il passaggio diretto dal sagrato al piano primo dell'edificio.
Il prospetto principale è caratterizzato dal cavalcavia che collega al sagrato, che corrisponde all'ingresso museale individuabile anche per la presenza di due cippi sovrastati da pinnacoli. La parte retrostante è invece definita dalle tipiche logge che si affacciano su ampi broli.


Bibliografia

Bibliografia e credits
Ginevra Menani De Veszelka - Alessandra Civai, Lisa Fracassetti, Lucia Morandini Scheda SIRBeC/LDC-VAL 2011-2014
Rita Gigante - Cura redazionale e revisione testi per il web


Collegamenti

Raccolta di tessili
Raccolta di sculture lignee rinascimentali

Link al catalogo


Galleria


Ultimo aggiornamento: 5 luglio 2018 [cm]

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