Gli anni 1880 – 1920

1880-1884
Negli anni ’80 dell’Ottocento la piazza del Duomo è completata con edifici di sfondo discordanti da quelli concepiti dal Mengoni, con altezze dissimili e con l’allineamento all’inizio del Corso Vittorio Emanuele.
Tra il 1880 e il 1881 la Galleria vittorio Emanuele è il primo luogo di Milano illuminato elettricamente con 25 lampade ad arco che sostituiscono quelle a gas e, sempre nel 1880, in piazza del Duomo arrivano i primi tram a cavalli.

 

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Il confronto tra la “Pianta della città di Milano disegnata dal Tenente Ingegnere Geografo Giovanni Brenna”, 1860 e la “Pianta della Città di Milano pubblicata per deliberazione della Giunta di Milano 9 giugno 1876”, quarta edizione 1884, evidenzia le grandi trasformazioni ottocentesche dell’impianto urbano della piazza del Duomo: la scomparsa del Coperto dei Figini e dell’isolato del Rebecchino, l’inserimento della Galleria Vittorio Emanuele II e dei palazzi dei Portici Settentrionali e Meridionali hanno determinato il nuovo assetto dell’area, seppur incompleta rispetto alle idee mengoniane (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Busta O 40 e Vol. EE 28 Tav. 5)

 

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Una cartolina risalente agli anni ’30 del XX secolo che mette a confronto la piazza del Duomo cinquecentesca, con l’isolato del Rebecchino il portico dei Figini e il Duomo ancora “sprovvisto di guglie e gugliette”, e la situazione attuale con la sistemazione mengoniana (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Cassetta 13 Lombardia – Milano – Città – Piazza – A-D)

 

1884 – Cesare Beruto
Nel 1884 Cesare Beruto viene incaricato di redigere il nuovo Piano Regolatore. L’ingegnere municipale considera prioritario il riassetto della piazza del Duomo, rimasta incompiuta, proponendo di mantenere l’idea mengoniana della Loggia Reale sulla testa della Manica lunga, ma soprattutto di ridurne le dimensioni con una quinta monumentale di fronte alla Cattedrale, dove Mengoni proponeva il palazzo dell’Indipendenza, per mascherare uno spazio retrostante dedicato all’accoglienza del traffico tramviario. Il progetto non viene approvato dalla Commissione comunale, che ribadisce che la piazza deve mantenere le ampie dimensioni, anche per accogliere il “carosello” dei tram, portatore di vivace movimento e incremento per il commercio.

 

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Cesare Beruto “Prospettiva del Progetto di sistemazione della parte anteriore della Piazza del Duomo” allegato Tavola VIII al Progetto del Piano regolatore della Città di Milano, 1884 (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Busta U 5, tav. 8)

 

1886-1888 – Luca Beltrami
Alla fine dell’Ottocento, proprio a causa delle nuove ampliate dimensioni della piazza del Duomo e alla monumentalità degli edifici di contorno, torna alla ribalta la questione della sua facciata, risolta in maniera sbrigativa in epoca napoleonica con la realizzazione del progetto Amati-Zanoja. Il 1 marzo 1886 la fabbrica del Duomo bandisce un concorso a cui partecipano 120 concorrenti e, dopo una prima selezione, nel 1888 la gara di secondo grado viene ristretta a 15 progettisti, italiani e stranieri. Tra questi emerge la proposta di Luca Beltrami, il solo che, oltre allo studio della facciata, propone un nuovo assetto della piazza presentando l’idea di erigere una torre campanaria di fronte alla Manica Lunga, da realizzarsi con il reimpiego di materiali ed elementi decorativi recuperati dalla demolizione della facciata. Beltrami è secondo e, a sorpresa, viene scelto il progetto di Giuseppe Brentano, che non viene però realizzato a causa della morte prematura dell’architetto.
Con l’ennesimo concorso e progetto non realizzato, sul finire del secolo tramonta definitivamente l’idea di una nuova facciata per il Duomo di Milano.

 

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Il progetto di Luca Beltrami per il fronte del Duomo e la sistemazione della piazza con la proposta di erigere una torre campanaria che recupera alcuni elementi cinquecenteschi della facciata, 1888 (Milano, Civico Archivio Fotografico – RLB 2949)

 

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Il progetto di Luca Beltrami per la facciata del Duomo, 2° classificato al concorso del 1888, e quello del vincitore Giuseppe Brentano (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Albo E 26bis, pag. 9)

 

1889 – Giovanni Giachi
Inaugurazione dei Magazzini “Alle città d’Italia” dei fratelli Bocconi, iniziati nel 1886 tra via S. Raffaele e via S. Radegonda su progetto dell‘architetto Giachi, che prevede una forma diversa dai palazzi del Mengoni, interrompendo l’idea di una continuità della piazza del Duomo fino al corso Vittorio Emanuele.

 

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Il palazzo dei magazzini “Alle città d’Italia” dei fratelli Bocconi a Milano, progettato dall’architetto Giovanni Giachi tra il 1886 e il 1889 (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – P..V. 14-54)

 

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Foglio pubblicitario con veduta della sede dei Magazzini Bocconi di Milano (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – P.V. p. 3-105)

 

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Pubblicità dei grandi Magazzini “Alle città d’Italia” dei fratelli Bocconi di Milano (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Pubblicità p. 803)

 

1896 – Ercole Rosa
Nel mese di giugno è inaugurato il Monumento equestre a Vittorio Emanuele II, commisionato da Umberto I allo scultore Ercole Rosa nel 1878, posto nel centro della nuova Piazza del Duomo con sitemazione dello spazio circostante con quattro apie aiuole geometriche a verde.

 

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Monumento celebrativo – Monumento a Vittorio Emanuele II – Ercole Rosa – Milano – Piazza del Duomo

 

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Il progetto del basamento del monumento a Vittorio Emanuele II (da Beltrami Luca, Ferrini Giannino, “Il Monumento a Vittorio Emanuele II in Milano”, in “L’edilizia moderna: periodico mensile di architettura pratica e costruzione”, fasc. VI, 1896 )

 

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Il cantiere in piazza del Duomo per la collocazione del monumento a Vittorio Emanuele II (da Beltrami Luca, Ferrini Giannino, “Il Monumento a Vittorio Emanuele II in Milano”, in “L’edilizia moderna: periodico mensile di architettura pratica e costruzione”, fasc. VI, 1896 )

 

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Il sollevamento del cavallo e dei leone durante i lavori per la collocazione del monumento a Vittorio Emanuele II (da Beltrami Luca, Ferrini Giannino, “Il Monumento a Vittorio Emanuele II in Milano”, in “L’edilizia moderna: periodico mensile di architettura pratica e costruzione”, fasc. VI, 1896 )

 

1897 Raineri Arcaini
La collocazione del monumento equestre a Vittorio Emanuele II rende definitivamente impossibile completare la piazza del Duomo con il palazzo dell’Indipendenza che, secondo l’idea Mengoniana, avrebbe dovuto costituirne il fondale occidentale, di fronte alla Cattedrale. Questo è così rimasto costituito da due fabbricati asimmetrici rispetto al Duomo e ai quali, all’epoca della loro costruzione, non è stata data particolare monumentalità visto che non avrebbero dovuto affacciarsi sulla piazza, ma bensì sul retro del palazzo previsto dal Mengoni.
La necessità di risolvere la scarsa qualità architettonica delle costruzioni sul lato ovest della piazza e le nuove e accresciute esigenze di viabilità sono i criteri ispiratori del concorso promosso dalla Regia Accademia di Belle Arti di Milano, vinto dall’architetto Raineri Arcaini.

La proposta prevede la sistemazione del fondo occidentale della piazza con la costruzione di un palazzo porticato, in asse con quello del Duomo, che riprende il carattere mengoniano, coniugata ad un’eleganza architettonica rinascimentale. Il progetto non viene realizzato.

 

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Il progetto di Raineri Arcaini per il completamento della piazza del Duomo e la realizzazione del palazzo sul fondo occidentale di fronte alla cattedrale (da Beltrami Luca, “Completamento della Piazza del Duomo in Milano”, in “L’edilizia moderna: periodico mensile di architettura pratica e costruzione”, fasc. I, 1897)

 

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Fronte principale e pianta del palazzo di fondo della piazza del Duomo secondo il progetto dfi Raineri Arcaini, non realizzato (da Beltrami Luca, “Completamento della Piazza del Duomo in Milano”, in “L’edilizia moderna: periodico mensile di architettura pratica e costruzione”, fasc. I, 1897)

 

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Fotomontaggio che illustra il palazzo ideato dall’Arcaini come fondale della piazza del Duomo. Si nota anche la sistemazione della piazza con aiuole a verde a contornare il monumento a Vittorio emanuele II (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Vol. AA 517)

 

1917-1921, Giovanni Giachi
I Magazzini Bocconi nel 1917 vengono aquistati e ristrutturati da Senatore Borletti che ne cambia il nome in “La Rinascente”, suggerito da Gabriele D’Annunzio, ancora oggi in uso. L’edificio è distrutto da un incendio nel 1918 e successivamente ristrutturato, sempre su progetto dell’archietto Giachi, lo stesso che precedentemente aveva progettato il palazzo dei Magazzini Bocconi. La nuova “Rinascente” viene inaugurata il 21 aprile 1921

 

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Fotografia degli anni ’20 del XX secolo che ritrae i Grandi Magazzini “La Rinascente”, nome suggerito da Gabriele Dannunzio, che sostituiscono i Magazzini Bocconi dal 1917 (Milano, Civico Archivio Fotografico – A 20397)

 

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio 2017 [Codex]