Nel cuore di Milano: Via Dante e Piazza Cordusio
Architetture
01) Palazzo del Banco di Roma
02) Palazzo della Banca d’Italia
03) Palazzo della Posta centrale
04) Casa di civile abitazione e di commercio, Via G. Casati 1
05) Palazzo delle Poste
06) Palazzo delle Assicurazioni Generali
07) Casa Dario Biandrà
08) Ex sede della Società Bancaria Milanese
09) Ex sede Magazzini Contratto
10) Palazzo del Credito Italiano
11) Casa Savonelli
12) Ex Sede della Banca Unione
13) Galleria Meravigli
14) Palazzo della Borsa
15) Palazzo Ercole Turati, oggi Camera di Commercio
16) Palazzo Turati
17) Casa Via Meravigli 4
18) Casa Broggi
19) Casa Castini
20) Casa Celesia
21) Palazzo Carmagnola, oggi Piccolo Teatro
22) Casa di civile abitazione e di commercio, via Dante 9
23) Casa Cavalli
24) Case d’abitazione, Via Dante 11
25) Casa Cicchieri
26) Casa Pirovano
27) Casa Bottelli
28) Casa di civile abitazione e di commercio, Via Dante 15
29) Casa di civile abitazione e di commercio, Via Dante 14
30) Casa di civile abitazione e di commercio, Via M. Camperio 14, Via Dante
31) Casa di civile abitazione e di commercio, Via Dante 16
32) Casa Casati Magni
33) Casa di civile abitazione e di commercio, Via G. Pozzone 5, L.go Cairoli, Via Dante
Sin da tempi remoti l’area è stata utilizzata per le funzioni pubbliche e il commercio. E’ documentata, infatti, la presenza in epoca romana del Teatro, di cui sono ancora oggi visibili i resti nei sotterranei del palazzo della Borsa, mentre durante la dominazione longobarda l’area ospitava la “De curtis ducis” o “Curia ducis” (la corte dei duci longobardi), ovvero il palazzo del tribunale.
Col trascorrere del tempo, nell’area si insediano gli edifici pubblici della città, come la Posta Centrale e la Borsa. La presenza delle attività pubbliche e lavorative hanno consolidato nel tempo anche la presenza di numerose attività commerciali.
Ancora oggi l’area ha conservato una vocazione pubblica, per il terziario e commerciale, con la presenza dei principali degli edifici pubblici e del terziario di Milano, come la Posta Centrale e la Borsa, nonché le numerose Banche, Assicurazioni e palazzi per uffici. Le vie Dante e Orefici sono, inoltre, tra le vie principali dedicate al commercio della città di Milano.
DESCRIZIONE E CARATTERIZZAZIONE DELLO SPAZIO EDIFICATO
Caratteri della volumetria: edifici a cortina edilizia a 4-5 piani, con il piano terra di altezza maggiore dedicato per lo più a spazi commerciali, generalmente con corte centrale, formano i lotti del tessuto urbano; i fronti continui delimitano gli assi viari e la piazza Cordusio formandone delle quinte omogenee.
Gli edifici risalgono per lo più alla fine del XIX secolo e inizio XX secolo, con alcune palazzi realizzati tra gli anni ’30 e i ’40 del Novecento. Il costruito del tardo Ottocento e inizio Novecento, ad eccezione di alcune costruzioni di gusto eclettico, presenta caratteristiche compositive ispirate al neoclassicismo tipico dell’architettura dell’epoca: rigida simmetria, attenta progressione tra i vari piani, eleganza degli inserti ornamentali di rilievo come bugne angolari, mensole che sorreggono balconi e cornicioni, fasce marcapiano, lesene, semicolonne e timpani che incorniciano finestre e portoni.
Gli edifici realizzati a partire dagli anni ’30 del XX secolo mostrano un’architettura monumentale e con forte caratterizzazioni scenografiche tipica dell’epoca del regime fascista: volumi chiusi, particolari architettonici classici con rivestimenti in lastre di marmo, ritmici porticati, colonne, archi, simmetrie.
Emergenze architettoniche:
A) Palazzo Carmagnola, oggi Piccolo teatro (sec. XV con successive modifiche)
B) Palazzo Ercole Turati, oggi Camera di Commercio (sec XIX)
C) Palazzo Turati (sec XIX)
D) Palazzo delle Assicurazioni Generali (sec XIX)
E) Casa Dario Biandrà (sec. XX)
F) Palazzo del Credito Italiano (sec. XX)
G) Palazzo delle Poste (sec. XX)
H) Palazzo della Posta centrale (sec. XX)
I) Palazzo della Banca d’Italia (sec. XX)
L) Palazzo del Banco di Roma (sec. XX)
M)Palazzo della Borsa (sec. XX)
DESCRIZIONE E CARATTERIZZAZIONE DEGLI SPAZI APERTI
Caratteri compositivi: l’asse rettilineo della via Dante presenta un’omogeneità e uniformità dei fronti determinata dalle norme tecniche prescritte dallo speciale regolamento edilizio redatto appositamente per il progetto del nuovo asse Cordusio-Castello alla fine del XIX secolo, che, oltre alle norme che regolavano le altezze degli edifici e dei singoli piani, stabiliva svariate indicazioni rispetto alle insegne, i serramenti e altri elementi che caratterizzano le facciate esterne. Il risultato d’insieme, nonostante la varietà di scelte decorative attuate sui fronti, è unitario grazie all’uniformità delle altezze, dalla sequenza coerente dei piani e dei cornicioni e dallo schema dei pieni e vuoti. Tale caratteristiche di omogeneità, sono leggibili anche nella piazza del Cordusio, le cui quinte architettoniche determinano la forma ellittica dello spazio, con elementi emergenti come il fronte eclettico del palazzo delle Assicurazioni Generali.
La geometria della piazza serve anche da snodo di raccordo tra i diversi tracciati viari in essa convergenti. Meno uniformi e regolari risultano essere gli spazi delle aree limitrofe, dove coesistono edifici di epoche e architetture diverse, ma comunque con un risultato di equilibrio senza elementi dissonanti o di impatto negativo.
Elementi di arredo: i principali elementi di arredo che caratterizzano la zona sono il monumento dedicato al Parini dello scultore Luigi Secchi collocato in piazza Cordusio alla fine dell’Ottocento e la scultura di Maurizio Cattelan, che orna la piazza degli Affari dal 2010. Tale opera, dal titolo L.O.V.E. (acronimo di “libertà, odio, vendetta, eternità”), ma comunemente conosciuta come “il dito” raffigura una mano intenta nel saluto fascista ma con tutte le dita eccetto il dito medio. Il gesto irriverente sembra così rivolgersi sia all’architettura del ventennio del palazzo della Borsa, sia al mondo della finanza che esso rappresenta, associazione che Cattelan non ha mai avallato esplicitamente. La scultura doveva essere un’istallazione temporanea di alcune settimane, ma successivamente è stato deciso di mantenerla in loco.
Per quanto riguarda le pavimentazioni, la finitura stradale della via Dante è costituita da un margine perimetrale in lastre di granito bianco, mentre al centro sono stati impiegati cubetti di porfido, posizionati a “doppia onda”. La pavimentazione della piazza Cordusio è in lastre di pietra, così come quella di piazza degli Affari.
Completano gli arredi della via Dante e della piazza Cordusio i lampioni ottocenteschi in ferro battuto, posizionati a terra o sui fronti degli edifici, mentre nelle altre vie della zona non si rilevano elementi di arredo, di illuminazione o pavimentazioni particolari.
E’ da segnalare che in via Dante sono presenti diverse strutture provvisorie che costituiscono i “dehors” di bar e ristoranti, da quando è diventata isola pedonale.
Caratteri percettivi del tessuto urbano: l’area è caratterizzata dal lungo asse prospettico dell’asse via Dante-via Orefici che unisce la piazza del Duomo con il Foro Bonaparte e il Castello Sforzesco, costituito da quinte con fronti omogenei e continui dei palazzi. L’asse è interrotto dall’ellittica piazza Cordusio, anch’essa con fronti omogenei, in cui emerge il “landmark” del palazzo delle Assicurazioni Generali, contraddistinto dal nicchione sormontato da cupolino con mosaico e la cupola ottagona sulla sommità. Un altro “landmark” presente nella zona è costituito dal palazzo ex sede del Banco di Roma, che con la sua imponente facciata funge da sfondo alla via Cordusio.
Coni prospettici permettono la visuale del fronte del Castello dall’intero asse viario Dante-Orefici e, viceversa, dall’edificio sforzesco lungo l’intero tracciato sino all’angolo della piazza del Duomo. Da piazza Cordusio è possibile godere di una particolare vista “di scorcio” della via Mercanti e delle sue architetture sino ad intravedere la facciata del Duomo, così come inoltrandosi nella via Cordusio si possono intravedere le visuali “di scorcio” della Banca d’Italia e del palazzo ex sede del Banco di Roma e, in piazza Affari, del palazzo della Borsa che caratterizza lo spazio con la sua monumentale facciata.
Un’altra particolare vista “di scorcio” è quella che dalla via Orefici incornicia il fronte del Duomo attraverso il tracciato pedonale che attraversa il lotto prospicente la piazza, denominato Passaggio Duomo.
DESCRIZIONE E CARATTERIZZAZIONE DEL SOTTOSUOLO
Resti archeologici: nei sotterranei del palazzo Ercole Turati, oggi sede della Camera di Commercio, sono visibili i resti del Teatro romano, edificio costruito durante l’impero di Augusto (31 a.C-14 d.C). In uso fino al IV secolo d.C, nei secoli successivi, è rimasto il fulcro della vita pubblica di Milano, trasformandosi, in età medievale, da luogo di divertimento a luogo di ritrovo per i cittadini che lì si riunivano nell’Assemblea del Popolo, fino all’epoca della sua distruzione avvenuta probabilmente durante i saccheggi di Federico Barbarossa nel 1162.
I ritrovamenti dei resti archeologici sono avvenuti in epoche diverse, a partire dalla fine del XIX secolo, durante la costruzione degli edifici tra l’attuale piazza degli Affari e le vie Meravigli, delle Orsole e San Vittore al Teatro, e sono proseguite tra gli anni ’30 e ’50 del secolo successivo, con i lavori per la costruzione del palazzo della Borsa e la ristrutturazione di palazzo Turati per convertirlo a sede della Camera di Commercio.
Il restauro del Teatro, effettuato grazie a un finanziamento della Camera di Commercio, è iniziato nel 2004 e si è concluso nel 2007. Le indagini sono stati affidati all’Istituto di Archeologia dell’Università Cattolica di Milano, che oggi segue le attività relative alle visite guidate del Teatro, mentre l’allestimento dell’area è stato realizzato dall’architetto Ettore Lariani. L’intento è stato quello di creare il “Museo sensibile del Teatro Romano”, ovvero un percorso di visita attraverso i resti della cavea che coinvolgesse tutti i sensi del visitatore, attraverso suoni, immagini, odori, per immergerlo nel passato e fargli comprendere non solo lo spazio del teatro e la tecnica costruttiva (sono conservate le palificazioni per le fondamenta), ma anche le attività che vi si conducevano.
Elementi infrastrutturali: il sottosuolo dell’area è percorso dalla Linea 1 (Rossa) della metropolitana Milanese, con fermata nella piazza Cordusio e nelle adiacenti Largo Cairoli e piazza del Duomo. Con quest’ultima fermata e quella di Cordusio e presente un collegamento sotterraneo diretto attraverso una galleria con attività commerciali.
L’allestimento e la segnaletica originaria delle stazioni della Linea 1 è stato curato dagli architetti Franco Albini e Franca Helg (coadiuvati da Bob Noorda per la grafica) nel 1961-62. La Metropolitana di Milano è stata la seconda infrastruttura al mondo ad avere un progetto grafico della segnaletica dopo il terminal 3 dell’aeroporto di Heathrow.
Ultimo aggiornamento: 5 Giugno 2019 [cm]