Lombardia Beni Culturali
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Cartula vinditionis

1108 giugno, Levate.

Pagano del fu Giovanni, di Levate, località Sonvico, dichiara di aver ricevuto da Giovanni e Litefredo, germani, figli del fu Pietro, anch'essi di Sonvico, <tre> soldi e mezzo di denari d'argento quale prezzo della vendita di un campo in levate, vocabolo al Grumo, dell'estensione di ventidue tavole.

Originale, BCBg, Collezione di pergamene, perg. 576 A (A). Nel verso, di mano del sec. XII: 'La[va]te'. Segnatura settecentesca: '1108'.
Pergamena in cattivo stato di conservazione per la presenza diffusa di macchie e abrasioni anche di una certa entità. La scrittura è disposta parallelamente al lato lungo.
È frequente, in questo come in altri documenti redatti dal notaio Giovanni, l'uso del volgarismo con in luogo della preposizione latina cum. L'attribuzione del documento al notaio Giovanni, rogatario dei docc. nn. 7, 31, 41, 42, 47, 48, 57, 59, 62, 71 di questa silloge, è sicura sulla base del confronto paleografico.

(SN) In Christi nomine. Anno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi mill(esimo) centesimo octavo, mense iunius, ind(ition)e prima. Con|stat me Pachanus, filius quondam Iohanni, de loco Lavate, ubi dicitur Sumvicho, accepissem sicuti et in presentia testium manifestus | sum quod accepi a vobis Iohanne et Litefrido, germanis, filiis quondam Petri, de ipso loco Sumvicho, argenti denarios bonos sol(idos)[tres](a)| et medio, finito pretio, sicut inter nos convenit, pro campo uno iuris mei que abere visus sum in s(upra)s(crip)to loco Lavate, locus ubi | dicitur al Grumo; [coeret ei]: a mane Sancti Allexandri, a meridie Petri, a sera vestra emtori, a montes Iohanni, et est per m[ensu]ram iustam [tabules]| vigincti et due, et amplius si fuerit. Que autem s(upra)s(crip)to campo, qualiter superius l(egitur), con superioribus et inferioribus seu con finibus [et accessionibus suis in integrum] presenti die in vestra qui supra germanis aut cui vos dederitis vestrisque heredibus persistat potestate, iure proprietario [nomine], abendum [et facien]|dum exinde quicquid volueritis sine o[mni] mea et heredum m[eorum contra]ditione. Quidem spondeo atque promitto ego [qui supra] Pa[ch]anus, una con [m]|eis heredibus, vobis qui supra Iohanne et Litefredo germanis aut cui vos dederitis vestrisque heredibus s(upra)s(crip)tam venditionem omni [tem]pore ab omni [contradicente] omines defensare; et si defendere non potuerimus aut si contra anc cartula agere quesierimus, tunc s(upra)s(crip)ta venditione vobis in d|uplum restituamus, s[icut] pro tempore meliorata fuerit sub estimatione in eodem loco. Quia sic inter nos convenit. Actum s(upra)s(crip)to loco Lav[ate]. Signum (b) # [manibus suprascripti Pachani qu]i anc cartula vinditionis fieri rogavit. Signum # manibus Iohanni et Alberti seu Pakani t[estes de ...](c). (SN) Ioh[annes notarius][scripsi], post traditam complevi et dedi.


(a) Integrazione possibile solo con l'ausilio della luce di Wood.
(b) Sig- è reso con un grafismo, qui e nel caso seguente.
(c) Segue parola pressoché illegibile pure con l'ausilio della luce di Wood. Un'integrazione probabile è Sumovicho, di cui almeno le prime tre lettere risulterebbero riconoscibili. La forte incertezza della lettura e la lezione differente per il nome della località rispetto alle attestazioni del toponimo nel tenore del documento consigliano però una più prudente sospensione del giudizio.

Edizione a cura di Gianmarco De Angelis
Codifica a cura di Gianmarco De Angelis

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