Lombardia Beni Culturali
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Lodoici II imperatoris diploma

856 maggio 14, Brescia.

Ludovico II imperatore, su istanza della sorella Gisla e di Amalperga, badessa del monastero <di San Salvatore di Brescia, detto> Nuovo, conferma a Ermealdo, che agisce a nome dell'anzidetta badessa, tutti i possessi del monastero, ottenuti per eredità paterna e materna o acquisiti a vario titolo; conferma inoltre la permuta fatta in precedenza con il vasso imperiale Adelardo di un campo detto Viticetus.

Originale, ASBs, ASC, Codice Diplomatico Bresciano, busta 2, perg. XXXII [A]. Copia Odorici, busta 19.3. Regesto Astezati, pp. 65, 534.

Edizioni: MARGARINI, Bullarium Casinense, II, n. XXXIII, p. 28 (alla data 876 maggio 6); PORRO LAMBERTENGHI, Codex Diplomaticus Langobardiae, n. 193, coll. 324-25; MGH, D. Lu. II, n. 20, pp. 104-5 (M).
Trascrizione: ODORICI, Storie Bresciane, IV, n. XXXI, pp. 45-6.
Regesto: BÖHMER, Regesta, n. 640 (alla data 856 maggio 6); BÖHMER, Regesta imperii, I/1, n. 1206 (1172); BÖHMER, Regesta imperii, I, 3/1, n. 151.
Cf. MABILLON, Annales ordinis S. Benedicti, III, p. 54; ODORICI, Antichità cristiane, p. 16; ID., Storie Bresciane, III, p. 212; SEREGNI, La popolazione agricola, p. 18 (nota 2); SANTORO, Rettifiche alla datazione, p. 235; BOGNETTI, La Brescia carolingia, p. 469; BRÜHL, Fodrum, p. 408 (nota 281); WEMPLE, S. Salvatore/S. Giulia, p. 91; LUDWIG, Die Anlage, pp. 61, 63-4.

La pergamena si presenta tagliata in diversi pezzi, incollati in modo piuttosto approssimativo con un foglio cartaceo applicato sul verso. Rigatura a secco.
Nonostante l'operazione di restauro, nella zona centrale del foglio si osserva una significativa perdita del dettato: in particolare sono venuti meno il nome del destinatario, l'indicazione del giorno e del mese e l'indizione; nelle parti mancanti una mano settecentesca - probabilmente Astezati - ha provveduto ad integrare il testo. Il testo completo del diploma è offerto dall'edizione del Margarino, da cui dipendono tutte le edizioni successive nonché le integrazioni qui proposte.
Nel verso non compare la consueta segnatura di mano Astezati; tuttavia il documento risulta regestato nell'Indice alla segnatura K fil. 1 n. 15 I.
È questo il primo di un gruppo di tre diplomi, redatti dai notai Vuerimboldus e Plato (cf. anche docc. nn. 31 e 32), emessi in favore di alcuni beneficiari che gravitavano intorno al monastero di S. Salvatore.
Testo ed escatocollo, secondo Wanner, sono scritti dallo stesso professionista (probabilmente il notaio Vuerimboldus), impegnato anche nella stesura del testo del doc. n. 32, mentre l'aggiunta interlineare (di cui alla nota b) e la riga della recognitio vanno attribuite ad un'altra mano - come si evince anche dal diverso colore dell'inchiostro - presumibilmente coeva. È invece palese la non genuinità della riga del signum - generalmente assente in questa tipologia documentaria (cf. MGH, D. Lu II, n. 15) -, tanto più che nella corroboratio non è segnalata la presenza di alcun monogramma: la riga e lo stesso monogramma sono dunque una approssimativa aggiunta (forse del sec. X) a imitazione degli altri diplomi di Ludovico II per S. Salvatore.
Il vasso imperiale Adelardo potrebbe essere identificato con il figlio di Eberardo del Friuli, il quale risulta inserito con tutta la sua famiglia nel Liber vitae (Der Memorial- und Liturgiecodex, p. 148) del monastero, cf. HLAWITSCHKA, Franken, p. 276.

(C) IN NOMINE D(OMI)NI NOSTRI IESU CHRISTI DEI AETERNI. HLUDOVUICUS GRATIA DEI IMPERATOR AUGUSTUS. IGITUR OMNIU[M FIDELIUM SANCTAE DEI ECCLESIAE PRAESENTI]UM SCILICET AC FUTURORUM NOVERIT SAGACITAS, QUIA GISOLA DILECTA SOROR NOSTRA ET Amal|berga monasterii Novi venerabilis abbatissa nostram imploratae sunt clementiam, quati[nus nos cuidam commendato suo][Ermeal]do nomine confirmaremus omnes res eius mobiles atque immobiles, quae iure proprietario de pater|na maternaque hereditate ei advenerunt vel quas postea commutando concambiando co[mparando vel quocunque iusto legalique ingenio adqu]isivit seu Deo donante adquirere poterit, homines quoque eius liberos vel servo[s atque aldiones]| eumque (a) cum his omnibus in nostro susciperemus tuitionis munburdo. Quapropter hanc nostram a[uctoritatem et fieri iussimus, per quam confirm]amus ei suisque heredibus omnia supra commemorata. Nec minus etiam confirmamus illud con|cambium, quod cum Adelardo vasso nostro fecit de campo, qui dicitur Viticetus, atque iudicatus (b) secundum quod in ca[rtulis (1) eorum continetur; eumque cum his o]mnibus in nostro recipimus imperiali tutela precipientes, ut nemo audeat eis aliquam iniustam | inferre calumniam vel in rebus eorum aliquam diminorationem facere; similiter (c) quoque concedi[mus praefato Ermealdo omnem hostilem expedi]tionem atque publicam functionem, quatenus maneat ab his omnibus bene immunis. | [Si qui]s autem hoc nostrum violare presumpserit preceptum, noverit se compositurum [duo millia mancusos auri, medietatem pala]tio nostro, medietatem vero prefato homini eiusque heredibus. Et ut hoc ab omnibus |[veri]us credatur, anulo nostro subter iussimus sigillari.
(C) VUERIMBO[LDUS NOTARIUS][AD VICEM][DRUCTEMIRI][RECOGNOVI] ET SUBSCRIPSI. (SR) (SI D)
[SIGNUM D]OMNI (M) HLUDOVUICI SERENISSIMI IMPERATORIS.
[Data pridie idus maii, a]nno Christo propitio imperii domni Hludovuici serenissimi imperatoris in Italia .VII., [indictione .IIII.][Actum][Brixia][civitat]e, monasterio Novo. In Dei nomine. [Feliciter, amen].


(a) La prima -u- su rasura.
(b) atque iudicatus nell'interlineo, con segno di inserzione di altra mano diversa da quella del rogatario.
(c) -m- corr. su altra lettera.

(1) Non si sono reperiti i docc. relativi.

Edizione a cura di Gianmarco Cossandi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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