Fondo Marino Bonino (1957 - 1963)

Fondo

Tipologia: archivio professionale

Schede collegate: 200 fotografie

Conservatore: Associazione Archivio del Lavoro, Sesto San Giovanni (MI)

Consistenza:
Il Fondo fotografico Marino Bonino complessivamente consta di 2532 stampe: positivi in bianco e nero e a colori.
In particolare:
- 1333 stampe inerenti il solo impianto siderurgico della Innocenti presso l'Orinoco;
- 806 relative allo stabilimento di Lambrate Innocenti/Innse;
- 52 fotografie singole inerenti la Festa della Befana del 1963 organizzata dalla Innocenti;
- 98 stampe relative al Lambretta Club Innocenti Milano e 97 al Moto Club Innocenti;
- 146 scatti inerenti altri opifici

Notizie storico-critiche:
Nel 2007 Marino Bonino, lavoratore della Innocenti di Milano, nel tentativo di salvare questo patrimonio storico, versò presso l'Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni circa 2.500 stampe fotografiche (in bianco e nero e a colori), relative all'azienda Innocenti di Milano e all'impianto siderurgico dell'Orinoco (costruito in Venezuela nel 1957). Questo impianto, oggetto d'interesse di una prima catalogazione, venne seguito e registrato con una serie di servizi fotografici (in particolare quelli del Centro Studi Innocenti e di Artital di Caracas) e rappresenta la maggior parte dei documenti fotografici conservati in questo fondo.

Notizie storico/critiche
Queste fotografie sono documenti visivi estremamente importanti, in quanto, oltre ad aiutarci a ricostruire lo scenario delle diverse fasi dello sviluppo del grande impianto industriale della Innocenti in Venezuela, costituiscono una specifica fonte di conoscenza e di riflessione, sui diversi modi di concepire il valore della fotografia nella sua azione documentale.
Queste immagini, della fine degli anni Cinquanta, fanno parte del periodo in cui la forte espansione economica nota come boom, portò alla crescita dell'intervento delle imprese italiane come la Innocenti nell'economia internazionale, ed è proprio in questo clima così favorevole che decisero di costruire questo impianto produttivo all'estero.
Queste immagini venivano utilizzate nella stampa periodica, nei giornali di fabbrica, sulle riviste specializzate, nelle monografie di industria, ma soprattutto come ausili (strumenti) utili a documentare lo stato di avanzamento dei lavori di costruzione, a sostegno delle relazioni tecniche sugli impianti; e inoltre, venivano raccolte in album utili ai reparti pubblicitari come campionari, per la promozione e pubblicazioni specializzate.
Sfogliando questi album, possiamo avere una panoramica dell'impianto, delle sue infrastrutture e dei diversi reparti. Questa sequenza di immagini non escludeva neppure il magazzino generale o l'officina meccanica di manutenzione, gli impianti tecnologici e il palazzo degli uffici; in quanto, utili a sottolineare la completezza dei servizi a disposizione e l'efficienza organizzativa del complesso.
Siamo nel secondo dopoguerra e le aziende coinvolte nel processo di internazionalizzazione, quindi con la necessità di farsi conoscere all'estero per poter impiantare i propri stabilimenti, coinvolsero all'interno dei propri uffici pubblicitari, esperti del settore, quali grafici e designer e commissionando a fotografi indipendenti e ad altri autori che lavoravano per conto di agenzie fotografiche, veri e propri reportage, in grado di catturare l'attenzione e di coinvolgere i diversi destinatari nella cultura del lavoro.
Questo fondo è uno degli esempi che ci dimostra come la fotografia fosse uno strumento imprescindibile di lavoro e comunicazione. I dati raccolti per un primo ordinamento, ed in particolare le informazioni testuali riportate sulle fotografie, ci hanno dimostrato che le immagini conservate nel fondo rappresentano solo una parte degli scatti e che vi fu la partecipazione di diversi fotografi e/o studi fotografici; che i reportage venivano realizzati ad intervalli regolari ed erano gestiti dal Centro Studi della Innocenti, che vi era un'attenzione costante all'avanzamento del cantiere e soprattutto quali immagini venivano scelte appositamente per la carta stampata, quindi per la diffusione e l'informazione. A conferma, alcuni positivi contenuti negli album fotografici della Planta siderurgica del Orinoco li ritroviamo negli house organ anche di altre società come Pirelli e Dalmine.