comune di L'Onore e Songavazzo sec. XIV - 1797

Citato nello statuto di Bergamo del 1331 col nome di comune di “Lonore et Sumgavas” (Statuto di Bergamo 1331), dallo statuto del 1353 è menzionato con il solo nome di “Onore” in quanto Songavazzo appare come comune autonomo (Statuto di Bergamo 1353; Statuto di Bergamo 1391). Lo statuto del 1417, tuttavia, menziona le due località contrade del comune di “Lonore et de Songavazzo” (Statuto di Lonore 1417). Agli inizi del Quattrocento il comune era retto da due consoli (uno per ciascuna contrada) e un canepario semestrali eletti alle calende di gennaio fra gli uomini del comune riuniti nel general arengo (consiglio generale). In quella occasione venivano eletti anche quattro campari “de monte”, quattro credendieri semestrali (che formavano con i due consoli il consiglio di credenza), un notaio e alcuni estimatori.
In età veneta il comune fece parte della valle Seriana Superiore.
A fine Cinquecento il Da Lezze parla di “L’Onor” come di “…una terra divisa in due terre, l’una chiamata L’Onor et l’altra Samgavas…”. Il comune era retto da un “console et canevaro” e possedeva tre ruote di mulino e due pestoni per cereali, dati in affitto, e alcuni pascoli. A quella data contava 204 fuochi e 1030 abitanti (Da Lezze 1596).
Nel 1615 l’estimo delle due contrade che formavano il comune venne diviso, fatto confermato dall’estimo del 1640 (AC Bergamo, inventario Archidata).
Onore rimase fiscalmente unito a Songavazzo nel comune denominato “L’Onore e Songavazzo” sino alla divisione dell’estimo nel 1616. Nel maggio 1794, infine, le due contrade si divisero a formare due comunità distinte (divisione 1794).
Alcune elencazioni settecentesche menzionano Onore come contrada di Songavazzo (Repertorio, 1766), altre come comune autonomo (Bidasio Imberti 1740 e Descrizione 1755), altre ancora citano Fino, Onore e Songavazzo come unico comune di 323 abitanti (Maironi da Ponte 1776).
Nel maggio 1794, dopo una lunga trattativa che aveva portato anche all’intervento di magistrature locali (podestà di Clusone), di Bergamo (capitano) e di Venezia, gli abitanti di Onore e Songavazzo decisero di separarsi oltre che dal punto di vista fiscale anche da quello politico ed economico. In primo luogo vennero divisi i beni comuni che avevano garantito fino ad allora un’unica fonte di entrate per le due contrade. Analoga sorte toccò alla Misericordia, rimasta unica anche dopo il 1616. Infine, grande attenzione venne posta all’archivio comunale, conservato presso la sagrestia della parrocchiale di Onore: si stabilì che il notaio comunale affiancato da altre due persone fidate procedesse, in primo luogo, all’inventariazione di quanto conservato; quindi dividesse le carte divisibili e facesse copia di quella documentazione impossibile da separare, lasciando a Songavazzo gli originali (le spese sarebbero state divise in parti eguali).
In quella occasione Fino venne definito “comune de Fino, ossia vicinia…” a testimonianza, pare, di una dipendenza di questa comunità dai due centri di Onore e Songavazzo (Divisione di comuni. L'Onore e Songavazzo, 1794).

ultima modifica: 09/12/2003

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]