consiglio di credenza 1555 - 1797
Il consiglio di credenza, o minore, era formato da nove-dodici membri (sindaci), eletti annualmente dal consiglio generale in rappresentanza delle “parentele” originarie del comune. Il consiglio doveva verificare i conti dei ragionati e controllare tutti gli affari comunali. Le decisioni del consiglio avevano la stessa validità di quelle dell’arengo che poteva essere convocato dietro richiesta del consiglio di credenza. I sindaci stabilivano gli incanti che potevano riguardare sia i beni immobili del comune che le cariche comunali. Il comune era proprietario di boschi, pascoli, monti, mulini e della taverna. Avevano, inoltre, il compito di effettuare un inventario dei beni della taverna prima di procedere con un nuovo incanto e dovevano all’inizio di ogni anno stabilire la ripartizione nel pagamento del dazio di macina.
ultima modifica: 27/10/2002
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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