parrocchia di San Materno sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Materno di Figino è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo sotto la canonica di Trenno (Notitia cleri 1398). Tra XVI e XVIII secolo la parrocchia di San Materno di Figino è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Trenno.
Nel 1752, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Materno di Figino era costituito dal parroco e da due cappellani; per il popolo, che assommava a 389 anime complessive, di cui 300 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita della Beata Maria Vergine del Suffragio, eretta il 14 maggio 1722 dall’arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi, i cui ascritti avevano facoltà, concessa nel 1723, di portare l’abito di colore bianco con cingolo bianco, con un pallio nero appeso dietro le spalle portante un’immagine della Beata Vergine del suffragio e la corona della Beata Vergine Maria appesa alla cintura; esistevano inoltre la confraternita degli operai della dottrina cristiana e la società della Santissima Croce, eretta con autorità dell’ordinario (Visita Pozzobonelli, Pieve di Trenno).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Materno di Figino possedeva fondi per 42.21 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 392 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Figino assommava a lire 587.16; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Trenno, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 397; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 700, compresi gli abitanti delle frazioni di Bettola, Cornaggia, Molinello; nel territorio parrocchiale esisteva l’oratorio della Beata Vergine del Santissimo Rosario, delle Pie Signore di Betlem; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la congregazione dei Terziari francescani, la pia unione di San Luigi Gonzaga, la pia unione delle Figlie di Maria. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Trenno).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Figino è stata sempre inserita tra le parrocchie del vicariato foraneo di Trenno; nel 1930 venne inclusa tra le parrocchie dei comuni aggregati della Porta IV, o Porta Vercellina (decreto 15 febbraio 1930) (RDMi 1930), fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972, quando fu attribuita al vicariato urbano e poi decanato di Baggio, nella zona pastorale I di Milano città.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Saverio Almini ]
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