consiglio 1708 - 1797

Al consiglio di Candia Lomellina sono ammesse solo persone libere, cioè i capi famiglia e i registranti nella quantità definita dal cancelliere Borri.
Ogni fine anno si convocherà il consiglio generale per l’elezione dei consoli.
Alle riunioni del consiglio possono intervenire gli agenti degli interessati forestieri, puché con delega, ma dovranno uscire al momento della votazione.
Non è permessa nessuna lite nel consiglio, pena uno scudo d’oro la prima volta, due la seconda, da applicarsi al registro della comunità.
Per le votazioni in consiglio si procede in questo modo: il sindaco promuove una mozione che viene registrata dal segretario, la discussione parte dai sindaci, poi prosegue con i consoli cominciando dal più anziano.
Se la mozione viene accettata da tutti il segretario registra la decisione e l’unanimità.
Se ci sono dei contrari il segretario prende nota che la soluzione è accettata a maggioranza, riportando anche le motivazioni di chi ha votato contro.
I contrari possono ricorrere all’intendenza.
Terminato il consiglio il segretario legge la sua relazione e nessuno potrà lasciare il consiglio stesso prima che siano terminate le scritture e siano firmate dal podestà, pena di uno scudo la prima volta, e di due scudi la seconda.
Se nel consiglio vi è qualcuno che ingiuria viene puntito dall’intendente, che avrà riucevuto la relazione del segretario e se recidivo può perdere la propria “voce” in consiglio (attiva e passiva).
Il consiglio deve mirare a risparmiare i vacati perciò chi fa la vacatione deve fare una relazione per il consiglio e non viene pagato senza questa, che devessere anche firmata dal giudice e cancelliere che la terrà in una filza separata (Duboin 1827 – 1854).

ultima modifica: 27/10/2002

[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]