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13. Francesco Sforza a Francesco Ghiberti 1448 gennaio 17 Milano

[ 30r] Mediolani, die xvii ianuarii 1448.
Ordine da essere observati per ti, Francesco de Ghiberti, castellano della rocha nostra del ponte de Pizighitone (1), videlicet:
primo, volimo che dicta rocchetta fidelmente debbii servare et guardare ad nuy et ad nostri figlioli et quella non consignare ad homo del mondo, sia chi se voglia, senza le parte del contrasigno che havemo con ti et se non te lo scrivemo per littere sottoscripte de nostra propria mano.
Item, volemo che dì et nocte attendi ad la guardia de essa rochetta et mai de quella debbii uscire senza licentia in scripto, la quale licentia sia sottoscripta de nostra propria mano.
Item, volemo che dentro de dicta rochetta non debbii mai lassare intrare più de una persona alla volta et, quando nuy che in quella, o per sicureza d'essa o per altra casone, voremo gli lassi intrare o recepti più uno como un altro dalla dicta persona in susso, te lo scriveremo per nostre littere soctoscripte de nostra propria mano et in quella littera serà scolpita la nostra corniola in cera biancha, como la sta qui de sopra.
Item, volemo che tutte le monitione nostre sono in dicta rocheta overo che gli faremo mettere per lo advenire le debbii ben servare et non ne spendi né daghi cosa alcuna, né piccola né grande, ad homo del mondo senza nostra littera sottoscripta de nostra propria mano.
[ 30v] Item volemo che ultra le nostre monitione debbii sempre stare ben fornito delle toe per sey mesi almancho.
Item, volemo debbii tenere le toe paghe integramente, che siano fidate et sufficiente, per la mità balestreri et l'altra mità pavesani, et de quelle farne debita scriptione et le monstre secundo la dispositione delli ordini nostri del bancho di soldati.
Item, volemo che in la dicta rochetta non facci né lassi per alcuno fare taverna, beccaria, né fraudare datii né alcuna cosa sia contra li ordini della banca nostra di soldati.
Le quali cose tutte servaray drittamente, fidelmente, con bona cura et sollicitudine sotto pena della testa et ogni altra pena parerà et piacerà ad nuy.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.


(1) L'inizio della carica di Francesco Ghiberti e la sua lettera di nomina (entrambi 1457 gennaio 18) sono di molto successivi alla data della missiva registrata (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 640).