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58. Francesco Sforza a Bartolo e Guidino da Cotignola 1452 gennaio 31 Milano

[ 93r] Dux Mediolani, et cetera.
Ordini quali nuy damo a vuy, Bartholo et Guidino da Cotignola, nostri castellani dela rocha grande de Pizghitone, quali ve commandiamo debiati observare integramente, non contrafacendoli in cosa alcuna, socto pena de perdere la vita.
Mediolani, die ultimo ianuarii 1452.
Imprimis, vuy teneriti quello castello et forteza a nome, fidelità et ubedientia nostra, et quello con ogni vostra solicitudine guardareti dì e nocte bene et diligentissimamente, non perdonando a fatiga alcuna, sicché non possa intervenire scandalo né manchamento alcuno.
2°, volemo et ve comandiamo che may per alcuno tempo non dagati né consignati lo dicto castello et forteza a persona del mondo, et sia et habia nome come se voglia, s'el non ve porta el contrasengno havemo cum vuy et se non vedeti littera nostra soctoscripta de nostra propria mano cum uno signale denanzi et uno dreto la subscriptione, como sta qui de socto, la quale littera sia soctoscripta de mano de uno deli nostri cancellieri.
3°, siamo contenti che ogni volta ve parerà et piacerà lassati intrare in la dicta rocha fino a quatro o cinque persone, ma da questo numero in suxo non volemo lassati intrare nissuno senza nostra littera soctoscripta de nostra propria mano cum una croxe cussì facta denanzi et una de dreto la subscriptione, oltra questo: che in la dicta littera dal canto de sopra sia scolpita la corniola nostra grande in cera biancha, como è qui de sopra.
4°, ve comandiamo non debiati dele munitione sonno in quella rocha darne cosa alcuna a persona del mondo né ve partiati dala dicta rocha per andare in loco alcuno, non passando la pianchetta d'essa rocha per ambassiate vi fossero facte né per littere ve fossero portate se non vedereti nostra littera soctoscripta de nostra propria mano signata de sopra cum la dicta corniola [ 93v] nostra grande in cera rossa, salvo che siamo contenti che, bisognando per necesità del ponte, uno de vuy possa andare in suso el ponte fino ala rochetta, intendando che in quello tempo quello de vuy vorà andare suso el ponte faza serare prima el ponte da ogni canto, siché persona alcuna non li sia né possa passarli né andare et staga serato continuo, finché sarà retornato dentro la rocha.
5°, volimo ve intendati cum lo castellano della rochetta del ponte (1), dandoli consiglio et aiuto in quello bisognasse, et havere quella cura et pensero d'essa che haveriti della rocha grande. Et teneti tucte le paghe vostre deveti tenere, quale siano, bone fidate et suffitiente.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.
Ita quod die vii decembris 1458 scriptum fuit castellanis Pizleonis (2) quod sinant ingredi illustrissimam dominam ducissam Mediolani cum omnibus suis nunc et in posterum.
Addita est in litteris presentibus hec clausula, videlicet: et così la receptereti cum li sui ogni altra volta che gli accaderà venire lì per lo advenire, senza expectare più littere da nuy.
Data ut supra.
Cichus.


(1) Identificato come Matteo da Cotignola (cfr. SANTORO, Gli uffici, pag. 640). La sua lettera di nomina e l'inizio della carica (entrambi 1452 febbraio 1) sono successivi alla data della missiva registrata.
(2) Identificati come Bartolo e Guidino da Cotignola (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 639).