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59. Francesco Sforza a Matteo da Cotignola 1452 gennaio 31 Milano

[ 95r] Dux Mediolani, et cetera.
Ordini quali damo ad ti, Matheo, nostro castellano della rochetta del ponte de Pizghitone (1), quale te commandiamo debbi integramente observare, non contrafacendoli in cosa alcuna, socto pena de perdere la vita.
Date Mediolani, die ultimo ianuarii 1452.
Primo, te commandiamo debbi tenere quella forteza continuamente ad nome, fidelità, ubedientia nostra, et actendere dì et nocte alla bona guardia d'essa, intendendoti cum Bartolo et Guidino de Cotignola, nostri casteilani dela rocha grande de Pizghitone, et non la consignar may ad homo del mondo senza lo contrasengno havemo cum ti et senza nostra littera soctoscripta de nostra propria mano et signata de sopra cum la corniola nostra pichola in cera verde, como è questa.
2°, te commandiamo non debbi receptare homo del mondo senza nostra littera soctoscripta de nostra propria mano et cum la dicta corniola de sopra in cera biancha.
4°, siamo contenti che per tuo piacere tu possa andare per suso el ponte et nella rocha grande de Pizghitone, ma senza nostra littera soctoscripta de nostra propria mano cum una croxe dreto non andar altroe, lassando, alora che volessi andare nella rocha, persone idonee et fidate et lo ponte levato de verso Lodi, finché tornaray dentro la dicta rochetta. Ma questo intendiamo lo fazi ali tempi congrui, che non fazi disconzo a quelli che passano per lo ponte.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus (a).


(a) La lettera è depennata con un tratto verticale a penna.

(1) Identificato come Matteo da Cotignola (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 640). La sua lettera di nomina e l'inizio della carica (entrambi 1452 febbraio 1) sono successivi alla data della missiva registrata.