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357. Francesco Sforza a Giovanni Corio 1452 luglio 23 Gabbioneta

Francesco Sforza scrive a Giovanni Corio di non molestare gli uomini di Fiorenzuola d'Arda per le trecento lire che essi dicono di avere versato a Maffiolo Orabono (controversia della cui soluzione il duca ha investito il capitano di giustizia). Pazienti per un mese, poi il duca provvederà a soddisfarlo.

Iohanni de Coiris, civi nostro Mediolanensi.
N'è stato exposto per parte deli homini nostri da Fiorenzola che li fay molestia per quele trecento libre ti protende dovere havere da loro, quali dicono havere una volta sborsati in Maffiolo Orabono, nostro citadino milanese, al tempo che li Brazeschi tenevano dita terra, el quale Maffiolo gli promessi farti in tal modo contento che per questa casone may più ne poterano havere inpazo. Et perché dicti nostri homini anno pur molte graveze et gli saria pur dura cosa pagare questo debito due volte, havimo scripto al capitanio nostro de iustitia che intenda questa controversia tra Maffiolo et loro homini, volendo ancora che tu no li molesti né faci molestare per la dicta casone, fina ad uno mese proximo ad avenire, fra lo quale termino se farà provisione ala satisfatione tua, como è nostra intentione se faza omnino.Ex felicibus, ut supra.