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358. Francesco Sforza a Maffiolo Oronbono 1452 luglio 23 Gabbioneta

Francesco Sforza informa Maffiolo Oronbono della molestia che Giovanni Corio dà agli abitanti di Fiorenzuola d'Arda per le trecento lire che gli spettavano, ma che sono state da lui (Maffiolo) riscosse dicendo a quella gente che sarebbero stati liberati dalla loro obbligazione verso Giovanni. Il duca ha interessato di questa faccenda il capitano di giustizia, non volendo che detti abitanti «idem debitum bis persolvant».

[ 57v] Maffiolo Oronbono, civi Mediolanensi.
Havimo recita (a) querela dali homini nostri de Fiorenzola, perché dicono sono molestati da Iohanne Coiro per quele trecento libre erano obligati a darigli e sborsorono in ti et tu gli promittisti de fare contento talmente Zovanne Coyro che gli farebe libera comfessione de ciò et quietatione, il che dicono non è may fato in suo grandissimo dano, perché dicono che quando da ti non havesseno hauta tal promessione, haverebeno loro pagati diti danari et per niente te li haverebbeno sborsati. Per la qualcosa, non parendone honesto che diti homini pagano diti dinari dove volte, te scrivimo et comfortamo che, essendo cossì, voglie provedere per questa casone non habiano più impazo. Et de ciò n'havimo fata comissione al capitaneo nostro de iusti[ci]a el quale haverà intendere questa causa et ministrare rasone superinde. Ex felicibus castris, ut supra.


(a) In A reciutata con ta depennato.