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426. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 agosto 6 Quinzanello

Francesco Sforza vuole che il podestà di Cremona riveda il provvedimento per cui ha rimesso in libertà un debitore del milanese Pasino da Vignola, senza avvertire il creditore.

[ 69r] Potestati Cremone.
Havimo inteso per la querela n'è fata per parte de Pasino Vigniola, nostro citadino (a) milanese dilecto, che aviti lassato de presone uno suo (b) debitore giamato Iohane Lantero quale avivi facto destenire ad sua instantia, et questo è facto senza sua saputa indebitamente, in suo grandissimo (c) damno, d'il che ne pigliamo admiratione che questo sia passato senza altra advertentia e non li ne sia fata alcuna (d) notitia. Et pertanto volemo et comandemote che habii bona consideratione in questo e fà reprovede, in tal modo, iustamente de ti non habia casone de condolerse. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die vi augusti MCCCCLII.


(a) Segue Mil depennato.
(b) Segue debd depennato.
(c) Segue p depennato.
(d) alcuna in interlinea su altra depennato.