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427. Francesco Sforza ai consoli delle mercanzie di Cremona 1452 agosto 6 Quinzanello

Francesco Sforza vuole che i consoli delle mercanzie di Cremona provvedano a che il cittadino milanese Pasino da Vignola sia indennizzato dei danni e delle spese, con i relativi interessi, sopportati per la lungaggine della causa con Antonio del Gallo per il recupero dei suoi crediti. Il duca, inoltre, dispone che la causa venga risolta entro quattro o cinque giorni.

Consulibus mercantiarum civitatis nostre Cremone.
Como per altre nostre ve havimo scripto, Pasino Vignola, nostro citadino milanese, se (a) querela che calomniose el sia menato per litigi et longeze de tempo cum frustatione de spexe ad instantia de Antonio del Gallo per la casone dela quale nuperime ve habiamo scripto, supplicandone vogliamo provedere ala indemnitate sua. A nuy parendoni honesta questa richesta, ve scrivemo et commettemo che fatiati rasone sumaria al dicto Pasino de soy damni, spese et interesse che ha soportato et soportarà per questo tal debito servando la forma deli statuti et ordini (b) del'officio vostro contra d'esso (c) Antonino o de qualunque altra persona per ditta casone, siché sia provisto ala imdemnitate sua et non habia iusta casone de lamentarse, et demum expediti ogni causa vertente fra dicte parte inante a voy fra lo termino quatro ho cinque dì a puy tardo continuy, perché, essendo el dicto Pasino forestero lì è suso le osterie, comode non pò stare in litigii longi, però merita d'essere presto expedito. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die vi augusti 1452.


(a) Segue quel depennato.
(b) Segue vostri depennato.
(c) d'esso in interlinea su d'esso contra de depennato.