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519. Francesco Sforza a Bendetto Corti e a Teseo Pontani 1452 agosto 21 Quinzano d'Oglio

Francesco Sforza ordina al viceluogotenente Benedetto Corti e al cancelliere Teseo Pontani che, chiamati gli interessati, piglino tale disposizione da definitivamente rassicurare quella quota di cittadini piacentini, ivi residenti, incerti se devono contribuire con gli abitanti del luogo o debbono essere aggregati agli altri cittadini e nobili piacentini.

Benedecto de Curte, vice locumtenenti, et Theseo Pontano, canzellero.
N'è exposito per parte deli nobili et citadini nostri de Piasenza, chi habitano nel loco de Castel San Zohanne et hanno possessione nel suo territorio et pertinentie, che in la sententia et declaratione facesti altra volta tra essi nobili et citadini et il commune de Castel San Iohanne de nostra commissione, ne reservasti alchuni, li quali non sanno se debeno essere o cum li nobili et citadini o cum il dicto comune et che non vorebeno stare in questa dubietate. Pertanto volendo nuy omnino che penitus sia levata questa differentia et che cadauno sapia chiaramente quello habia a fare, vi scrivemo de novo et committemo quod, vocatis vocandis, vogliati ben intendere utrum questi reservati debano essere cum essi nobili et citadini o cum il dicto commune, et factene tale terminatione et declaratione che questa differentia sia penitus levata et che più non ne sentiamo digna querela, poyché dela sententia et reservatione predicta remasteno contente dicte parte, determinando questa cosa cum più celeritate potite. Ex nostris felicibus castris apud Quinzanum, die xxi augusti 1452.