Registro n. 10 precedente | 900 di 1018 | successivo

900. Francesco Sforza al referendario di Piacenza 1452 novembre 14 Calvisano

Francesco Sforza vuole che il referendario di Piacenza si informi circa la pratica di uno statuto locale vietante che si tengano animali oltre un certo numero, statuto in virtù del quale sono stati condannati i ricorrenti Giacomino Corno e il fratello, del distretto di Piacenza. Vuole, inoltre, essere informato del vantaggio o del danno che da tale statuto ne viene alla Camera ducale.

[ 151v] Referendario Placentie.
Ad supplicatione de Iacopino Corno et del fratello, districtuali nostri Piasintini, li quali dicevano che per uno statuto inusitato in quella nostra citade de Piasenza, il quale dispone dela quantitate deli animali che se hano a tenire, erano condemnati, et cetera, scripsimo al potestà nostro lì, se così era, dovesse cancellare tale condemnatione. Il che non ha facto fin a qui, alegandone certe casone et rasone, quale intenderay per littere sue, che te mandemo qui incluse. Pertanto, volendo nuy havere chiareza, de questo te scrivemo et committemo quod, vocatis vacandis, et considerato che, segondo ne è dicto, etiam agitur de interesse Camere nostre, in questo facto diligentemente te informi dela obervatione del dicto statuto et del commodo et preiudicio dela antedicta nostra Camera, et indilate per tue littere del tuto avisane. Data in nostris felicibus castris apud Calvisanum, die xiiii novembris 1452.