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1503. Francesco Sforza a viceluogotenente di Piacenza 1453 maggio 4 Milano

Francesco Sforza vuole che il viceluogotenente di Piacenza faccia in modo che il sacerdote, che deve portarsi con lui al campo, abbia da Corradino di Zorzi quanto hanno fra loro convenuto. Provveda, altresì che gli altri debitori di lì saldino, senza perdita di tempo, al medesimo sacerdote quanto gli debbono.

[ 309r] Vicelocuntenenti nostro Placentie.
Venendo al presente lì il venerabile nostro sacerdoto dilecto, precipue per casone deli danari dè havere da domino Coradino di Zorzi, nepote delo abbate de San Savino de Placentia, et intendendo nuy ch'el retorna presto per venire in campo con nuy, te comandemo denuo, havengha per altre nostre te ne habiamo scrito, e volemo haby da ti el dicto Coradino e serva ogni modo expediente affare ch'el satisfa, senza altra exceptione e dillatione de tempo, interamente al nostro sacerdote de tuto quelo si dè dare per le conventione fate fra loro. Et in questo non fala sia facta presto aciò ch'el non habia a restare lì per questa casone, ma possa venirsene via citius. Insuper volemo che contra certi altri sui debitori che stano ibi, gli faci rasone summaria et expeditissima per modo che, sine litigio et protellatione temporis, l'habia omnimode suo debito, nec expediat premissorum occasione replicarte altre nostre lettere supra ciò. Data Mediolani, iiii maii 1453.