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1025. Francesco Sforza a Luchina dal Verme (1452 ottobre 14 "apud Lenum)".

Francesco Sforza scrive a Luchina dal Verme in merito a quanto accade nella terra di Monguzo. Vuole che indaghi con avvedutezza e segretezza sul comportamento del castellano e dei fanti della rocca in modo che non si accorgano di nulla prima che siano presi provvedimenti.

Magnifice domine Luchine de Verme.
Siamo advisati che nella terra vostra de Monguzo è menata una certa pratica per li inimici nostri ala quale, non facendosi opportuna provisione, poteria intervenire inconveniente et scandalo per modo che ad vuy et ad nuy resultaria in damno assay. Il perché caricamo et stringemo la magnificentia vostra voglia intervenire et informarse dela natura et modi del castellano et fanti dela rocha (a) d'essa terra occultamente, et cossì più secretamente si pò fargli opportuna provisione, per modo che non si ne habia a dubitare per via alcuna. Et questo vogliati fare tanto cellatamente et copertamente che quello castellano et fanti predicti non se accorzeno che se habia suspitione alcuna de loro prima la provisione facta, usando in ciò ogni vostra diligentia et ogni ingegno che ve ne possiati rendere securissima; et advisatine subito del'ordine et provisione li havereti facta. Data ut supra.
Christoforus.
Cichus.
A margine: De pratica que ducitur per hostes in terra Mongucii, ex quo informacionem summere debeat de modis et gestibus castellani et peditum arcis.

(a) Segue d'essa terra della rocha depennato.