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1080. Francesco Sforza a Bolognino de Attendoli (1452 ottobre 28 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza scrive a Bolognino de Attendoli, castellano di Pavia, e a Bartolomeo da Correggio, referendario di Pavia, di acconsentire che Giacomo Baratero venga dal castello di Binasco a Pavia, dando garanzia di mille ducati di presentarsi due volte al giorno davanti a uno di loro due. Scrive al castellano di Binasco che, avuto notizia della prestazione della garanzia, proceda allo spostamento.

Magnifico et egregio viris Bolognino de Attendolis, affini et castellano castri, et domino Bartholomeo de Corrigia, militi et referendario Papie, nostris dilectissimis.
Nuy siamo contenti che se Iacomo Baratero, quale è in presone in la rocha de Binasco, ve dà idonea securitate de mille ducati de presentarse ogni dì doe volte a quale se voglia de vuy duy, overo a vuy referendario, et cossì de non usire quella nostra cità senza nostra licentia speciale, che lo faciati relaxare, mandando per luy ch'el vegna a stare in essa cità, avisandovi che per la ligata nuy scrivimo al castellano de Binasco che, tucta volta serà chiarito da vuy che l'habia dato dicta securitate, lo debia alhora relaxare et mandare ad consignare in le mano vostre; sichè, havuta dicta securitate da esso Iacomo, subito lo fareti relaxare nel modo et condictione predicta.
Data ut supra.
Marchus.
Cichus.
A margine: Pro Iacobo Baraterio rellaxando ipso satisdante de ducatis mille de se presentando.