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1089. Francesco Sforza vuole a Iosep, castellano di San Colombano (1452 ottobre 30 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza vuole che Iosep, castellano di San Colombano, ammonisca i dazieri locali a non frapporre ostacoli ai pagamenti dei dazi, ordinando che dalla sua gente si consenta a detti dazieri di cercare biade e vino e che tale merce venga pagata. Si è scritto così anche a Prospero Lampugnani e a Bolognino de Attendoli.

Magistro Iosep, castellano Sancti Columbani.
Acioché li datierii del'imbotate dela nostra cità de Lodi non se faciano retrogradi ali nostri pagamenti deli dacii, et maxime in questo tempo de necessità, volimo et te comandimo, per quanto tu hay cara la gratia nostra, che tu ordeni et provedi che per qualunche de quella nostra terra sia prestata pacientia a dicti datierii de cerchare le biade et vino, et anche che siano pagati per quelle biade et vino che se retroverà reducto lì, nasuto fora de quello terretorio. Et in questo usa tale diligentia che dicti dacierii non habiano cagione legitima d'essere retrogradi ali nostri pagamenti, como havimo dicto. Data ut supra.
Idem.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit infrascriptis: Prospero de Lampugnano et Bolognino de Attendolis.