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1204. Francesco Sforza ad Ambrogino de Longagnano e Giovanni de Manzolo 1452 dicembre 5 Gambara.

Francesco Sforza redarguisce i provisionati degli squadreri Ambrogino de Longagnano e Giovanni de Manzolo per non avere, come chiesto, preso, nell'andata da Farfengo a Cerreto, la via di qua dall'Adda sotto la guida di Donato, che conferma il loro rifiuto, preferendo la via di Lodi. Li ammonisce che, se per il ritardo, si incorrerà in qualche rovescio, li attenderà la forca.

*[ 275v] Probis viris Ambrosino de Longagnano et Iohanni de Manzolo provisionatorum nostrorum squadreriis.
Vuy sapeti che ve havevamo ordinato che da Farfengo doveste andare a Cerreto con le squadre vostre per la via de qua d'Adda et che Donato, nostro famiglio, ve guidava; mò siamo avisati da esso Donato che, nì per conforti, nì persuasione soe, nì per farina, nì per dinari ch'el ve habia vogliuto dare, vuy non gli siti vogliuti andare per la dicta via de qua d'Adda, ma che gli siti andato per la via de Lodi. Nuy se maravigliamo et dolemo grandemente di facti vostri et de tale renitentia, perché, essendo el facto de Cerreto del'importantia che I'è, haveressemo creduto gli devesti essere andati per mezo de uno foco. Pertanto ve avisamo che, se per questa vostra tardanza, incontrarà caso alcuno in la dicta impresa che ne despiacia, daremo tucta la colpa a vuy et ad quelli di vostri che ne seranno stato casione, et ve demonstraremo, se tanto viveremo, che habiate facto male a non obedire li comandamenti nostri. Ex Gambara, die quinto decembris 1452.
Avisandovi ancora che se'l damno, quale potesse seguire, fosse tale che ne meritasti punitione, ve farimo impicare per la gola. Data ut supra.
Irius.
Iohannes.