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1218. Francesco Sforza al podestà di Castelnuovo Bocca D'Adda 1452 dicembre 10 Cremona.

Francesco Sforza informa il podestà di Castelnuovo Bocca D'Adda delle lamentele degli uomini di quella terra costretti a dare a Martino Albanese, Francesco de Montegro, Matraso da Verona e Colla da Mogliano pane, vino, strame e quant'altro per loro e per i cavalli, mentre le lettere ducali prevedono che si dia loro una stanza e strame. Il duca dispone che si osservi quanto detto nelle lettere.

Potestati Castrinovi Buce Abdue.
L'homini de quella terra hanno mandato qui da nuy ad lamentarse cha sonno constrecti ad dare ad Martino Albanese, Francesco de Montegro, Mathraso da Verona et Colla da Mogliano, nostri homini d'arme, logiati lì per nostre littere, como say, pane, vino, strame et tucto quello gli bisogna per la loro vita et deli cavalli; dela qual cosa ne meravigliamo perché le nostre littere non contengono che se gli faci dare altro che stantia et strame per li loro cavalli vivi; et ultra ciò dicti homini diceno che gli è uno altro homo d'arme senza nostre littere logiato lì. Pertanto volimo che quelli sonno lì senza nostre littere gli daghi licentia che vadino ad allogiare con le soe squadre, et ad quelli sonno lì con nostre littere, gli faci dare stantia et strame per li suoi cavalli vivi, et non altro. Et se vogliono del pane et del vino, se ne comprano, regendote in questo secondo l'ordine se contene in le nostre littere te havimo scripto per li logiamenti de dicti homini d'arme. Ex Cremona, die x decembris 1452.
Marchus.
Cichus.