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1254. Francesco Sforza ad Antonio dei conti di Valperga (1452 dicembre 21 Cremona).

Francesco Sforza risponde a Antonio dei conti di Valperga assicurando di considerarlo suo caro e fedele amico. Quanto allo scrivere al capitano della Lomellina perché lo lasci in pace per la tassa dei cavalli, gli dice che lo farebbe, ma ciò costituirebbe una violazione di quanto da lui ordinato. Perché ha saputo da Alessandrino che andrebbe volentieri a Maso come castellano, gli dice di andarvi.

Spectabili dilecto Antonio ex comitibus Valperghe, civi nostro Papie.
Havemo recevuto le vostre littere, date a xiii del presente, aIe quale respondendo dicimo che quello che dicesimo noy per voy, el quale havimo per fidele e caro amico, et de quello statine de bona voglia. Ala parte del capitaneo de Lomelina, che li volimo scrivere non ve dia molestia per cagione dele taxe de cavali, dicimo che voluntera vi farissemo ogni acconzo et bene, ma seria uno desfare el facto nostro a far a voy quello non se fa al'altri zentilhomini, sichè habiate patientia a quello fanno l'altri zentilhomini et non seriti tractato pezo che l'altri. Ceterum, perché Alexandrino ne ha dicto per vostra parte che voluntera andarisevo a Maso per metterli uno castellano in loco d'un altro che è morto, dicimo che siamo contenti che gli andati. Et cossì a vostro piacere andati lì. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.