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1256. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1452 dicembre 22 Cremona.

Francesco Sforza scrive al fratello Alessandro in merito a Serafino e Donato Cadamosto. Non gli garba che abbia concesso, senza avergliene parlato, e aderendo alle preghiere dei cittadini, a coloro che erano al confino di poter passare le feste a casa. Si attenga a quanto gli dirà Marcoleone che ritorna, dopo essere stato da lui, informato del ponte e delle bastite.

[ 288r] Domino Alexandro Sfortie.
Havimo inteso quanto ne hay scripto per la toa facta heri, et, primo, circa lo facto de Seraphino et Dorato Cademusto non te volemo respondere altro adesso.
Che tu habii concessa licentia ad quelli che erano in confine de possere retornare in queste feste a casa et che questo l'hay facto per pregheri de quelli nostri citadini, dicimo, Alexandro, che seria stato honesto che, venendo nuy là una cum madona in queste feste, che questa licentia l'havessimo facta et concessa nuy et non altri, sichè haveresti facto tuo debito a darne qualche adviso, prima che havesti data dicta licentia.
Havemo inteso quanto ne ha dicto Marcoleone (a) nuy; ritorna là informato tanto del facto del ponte quanto dele bastie, però vogli exeguire quello che luy te dirà. Data Cremone, xxii decembris 1452.
Persanctes.
Iohannes.