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1412. Francesco Sforza a Marcoleone da Nogarolo (1453 gennaio 29 Milano).

Francesco Sforza dice a Marcoleone da Nogarolo di non accettare i dieci ducati che il guastatore, da lui detenuto, è disposto a offrire per darli a Giovanni Gariboldo per comprare calcina e pagare i guastatori, perché darebbe a lui la possibilità di lamentarsi d'essere derubato e non per castigo. Vuole che il detenuto invece trovi due guastatori a sue spese per il tempo del suo servizio. E così si faccia con quelli che scappano.

Marcoleoni de Nugarolo.
Inteso quanto tu ne scrivi de quello guastatore, quale hay nelle mano destenuto perché era fugito, vole pagare dece ducati quali, siando nuy contenti, gli torray et gli daray ad Iohanne Gariboldo per comprare calcina et pagare li guastatori. Respondemo che non volimo togli dicti denari dal dicto poverhomo, perché togliendoli se porria poy lamentare che fusse straziato et robbato, et parene che facessimo questo per li denari et non per castigarlo. Ma ad ciò sia exempio ad altri de non fugirsene, volimo che faci che luy trovi doy guastatori ale soe spese che servino per quello tempo doveva servire luy. Et lo simile faray ad quelli se ne fugiranno, perché cossì facendo ogniuno se guarderà de fare fuga, et parerà faciamo questo non per denari, ma per punirli del fallo et desobedientia loro. Data ut supra.
Marcus.
Iohannes.