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1424. Francesco Sforza a Bartolomeo da Ancona 1453 gennaio 31 Milano.

Francesco Sforza esprime a Bartolomeo da Ancona il rammarico per quanto fatto i soldati della squadra di Giovanni Manzono e di Ambrogino da Longagnana a danno del condottiero Fioravante assalendone la casa nel possedimento di Ospedaletto per rubare del fieno. Vuole che subito si rechi presso detti soldati e comandi loro di non dar noie alle cose di Fioravante.

Bartholomeo de Ancona.
Ne é facto gravissima querella per quelli che sano li facti del strenuo Fioravanti, nostro conductero, che li soldati dela squadra de Iohanne Manzono et de Ambrosino da Longagnana sonno stati ad assaltarli ala casa sopra la possessione de Hospitaletto per torgle el feno; el che é tucto contra la voluntà et dispositione nostra, quale intendemo che li beni de Fioravante siano preservati. Pertanto te commettiamo et volimo che subito debii andare dali dicti soldati et providere che non daghino impazo aIe cose del dicto Fioravante, imo vivano honestamente et levino ogni casone de scandalo, quale poterà seguire per questa casone. Mediolani, xxxi ianuarii 1453.
Irius.
Cichus.