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1674. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 marzo 23 Cremona.

Francesco Sforza dice al luogotenente di Lodi d'aver scritto di porre uomini armati al revellino e di raddoppiare le guardie; ha aggiunto che avrebbe mandato da Cerreto quaranta tra balestrieri e gente d'arme che, se fossero già arrivati, vuole siano rimandati a Cerreto, curando, però, sempre che il revellino sia protetto da uomini armati con una costante sorveglianza. Lo assicura che provvederà che raggiungano Cerreto Mariotto, Domenico, Maladerrata e Longareto e per il loro passaggio, gli ordina di mandare alla torre retroguardi. Gli ingiunge di mandare a Cerreto dieci o dodici uomini di Lodi con cerbottane.

Locumtenenti Laude.
Per nostre lettere ve scrissemo, questa nocte passata, che per quello dubio se haveva lì de quello revellino, dovessevo ponere tanti homini con le arme, ultra el doppiare dele guardie, che non potesse intervenire sinistro, né reusire el pensiero alli inimici venendo loro lì. Ve scripsemo etiam che gli farissemo venire fino al numero de quaranta tra ballestreri et gente de quelli da Cerreto; nunc autem, per dubio havemo di Cerreto segondo uno adviso havimo havuto, volimo che siando venuti quelli de Cerreto, gli debiati remandare indreto a Cerreto, subito ala recevuta de questa, et volimo che provediati de tanti più homini armate al dicto revelino in modo che ne remagnati ben securo; et in questo aprite li ogii fin a tanto che veneremo lì subito et gli provederemo opportunamente. Apresso, perché nuy havemo ordinato che quelli nostri squadrere stanno in Lodesana, cioè meser Marioto et Dominico Maladerrata et Longareto vadano con li homini d'arme armati et li saccomani a pede subito volando a Cerreto da Marcoleone et vadano a passare per mezo la torre de Cerreto, volimo che subito debiate mandare là ala torre le redeguarde per el passare de dicte gente; et non sia fallo, perché havemo scripto ali dicti nostri squadreri che trovarano lì essi redeguardi.
Volimo insuper che vediate de mandare lì a Cerreto dece o dodece homini de quelli de Lode con li zarbatane, solicitando etiamdio voy, die noctuque, dicti squadreri che vengano via a Cerreto senza perdere uno aptimo de tempo. Data Cremone, die xxiii marcii 1453.
Ser Iacobus Iohannes.