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1683. Francesco Sforza al podestà di Tortona (1453 aprile 3) Milano.

Francesco Sforza vuole che il podestà di Tortona faccia, pagato il dovuto, restituire a Zanino i pegni che il famiglio Francesco Cauria ha lasciato all'ebreo di quella città per Luchino Gentile.

Egregio viro potestati Terdone nostro dilecto.
Francesco Caura, nostro famiglio, ne dice che già è circa uno anno retrovandose luy in quella parte per nostre facende feci impignare al iudeo sta in quella nostra cità per Luchino Gentile de quella cità alcuni pigni li quali, non possendo luy al presente partirse da nuy, ha ordinato cum Zanino, canzellero, presente exhibitore, gli debia rescodere, como dal dicto Zanino intendereti. Pertanto ve commettiamo et volemo che, pagando el dicto Zanino al iudeo li dinari imprestò ad Francesco, subito gli faciati dare et consignare liberamente tutti li pigni del dicto Francesco, et non manche. Et sopra ciò date piena fede al dicto Zanino. Data Mediolani, die supracripto.
Zanetus.
Iohannes.