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1689. Francesco Sforza al capitano della Lomellina (1453 aprile 3) Milano.

Francesco Sforza ordina al capitano della Lomellina di imprigionare, come già detto al suo predecessore, Antonino e Bianchino da Cilavegna, fratelli di Battista, Francesco e Marco, fuggiti da lui, e di non rilasciarli fino a che non avranno restituita la parte del mobile che avevano nel mese di agosto quando se ne scapparono via.

Nobili viro dilecto capitaneo nostro Lomeline.
Trovamo per altre nostre havere scritto al tuo precessore che facesse per ogni modo sustenire Antonino et Bianchino da Cilavegna, fratelli de Baptista et Francesco e Marco, fugitivi da noi, et non relaxarli fina tanto che non habiano consignato interamente la parte del mobile d'essi tri soi fratelli fugitivi, intendendo del mobile havevano el meso de agusto proximo passato quando se fugireno. Data Mediolani die suprascripto. Et perché luy non ha potuto exequire quanto gli scrivessemo, dicimo e comettimo che facii quanto è soprascripto senza veruna exceptione. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.