Registro n. 12 precedente | 1718 di 2324 | successivo

1718. Francesco Sforza a Moretto da Sannazzaro 1453 aprile 8 Milano.

Francesco Sforza esprime a Moretto da Sannazzaro la delusione perché dei suoi uomini d'arme, destinati con altri alla guardia e alla sicurezza di Alessandria e del Castellazzo, nonchè alla scorta agli uomini, ne sono arrivati solo dieci. Non si capacita di tale sua negligenza, ben sapendo egli quanto quella città e terra conti per lo stato sforzesco. Provveda che il rimanente dei suoi uomini vada, con lui, ad Alessandria. In simile forma si è scritto a Giovanni Angussola, a Daniele Tedesco e a Giovanni Scipiono, condottieri ducali.

Spectabili et strenuo militi domino Moreto de Sancto Nazario, armorum ducalium nostro dilectissimo.
Per quante letere ve habiamo scripto dovesti mandare li vostri homini d'arme, cioé le persone delli homini d'arme con doy cavalli per uno et saccomani ad pede, utile ad Alexandria et al Castellazo, dove sonno deputade per guardia et secureza dela cità et del Castellazo et anche per essere con li altri ad fare le scorte alli homini nostri, siamo avisati che delli vostre anche non gli sonno [ 367r] andate se non dece homini d'arme, de che ne maravigliamo et dolemo de vuy grandamente, né sapemo perché siate cossì negligente, vedendo quanto quella cità e terra importa al stato nostro. Pertanto ve dicemo de novo, se haveti caro lo amore et gratia nostra, provediate per modo che tuto el resto delli homini d'arme vostre subito vadano via, et quando non gli andassero, ne besognerà credere che né vuy né loro non amino el stato nostro. Et si mancamento alcuno sequisse, daremo sempre la colpa ad vuy et alloro. Data Mediolani, die viii aprilis 1453.
Zanetus.
Iohannes.
In simili forma scriptum fuit infrascriptis videlicet: comiti Iohanni Anguxole armorum ductori nostro, Danieli Thedescho et Iohanni Scipiono armorum ductori nostro.