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1773. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 aprile 18 Milano.

Francesco Sforza ordina al luogotenente di Lodi di costringere Cristoforo Tizone a restituire a Tommaso da Firenze, cancelliere del carriaggio, quanto suo figlio, assunto come aiutante di Tommaso, si portò via.

[ 378v] Locumtenenti nostro Laude.
Del'anno passato, inanti intrassemo in campo, Christoforo Tizone, de quella nostra cità, dede et acontiò uno suo filiolo con Maxo da Fiorenza, cancellero del nostro carezo, afirmandoli ch'el gli seria fidele et adiutaria sollicitamente a tenere le ragione d'esso nostro carezo, et cossì esso Maxo lo tolse e vestite et fece de bone spese in circo, et deinde, assai tristamente et senza licentia, (a) si è absentato e partito da luy.
Per la qualcosa volimo, et ve comettimo che, ad instantia d'esso Maxo, debiate procedere summariamente contra dicto Christoforo e, trovando essere vero quanto dicto Thomaso significa, costrenzitolo ad restituirli la robba asportata per suo figliolo, segondo che ve suaderà la ragione et honestà. Data Mediolani, xviii aprilis 1453.
Ser Iacobus.

(a) Segue e senza licentia depennato.