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1888. Francesco Sforza al capitano della Lomellina 1453 marzo 6 Milano.

Francesco Sforza richiama il capitano della Lomellina per la mancata liberazione degli uomini di Mortara, che devono, dietro garanzia, essere rimandati a casa con bestie, carri, biada e ogni loro cosa.

Nobili viro capitaneo Lumelline, nostro dilecto Ne maravigliamo che non habii relassato quelli homini hai destenuto della nostra terra de Mortara, et cossì restituitoli le soe bestie, carre et biade, secundo che per un'altra te havemo scripto, per la qual cosa, non volendo nuy che stiano destenuti in tal modo, aciò che non si ne possano agravare de forza, te comandiamo et volemo che, dando loro in Mortara securtade idonea de stare a raxone, li deby liberamente relaxare et rendergli le dicte soe bestie, carre et biada et ogni altra robba soa, sì che non habiano più ad remandare da nuy con tale lamenta. Mediolani vi marcii (a) 1453.
Bonifacius.
Cichus.

(a) Così A.