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1948. Francesco Sforza a Marcoleone da Nogarolo 1453 maggio 16 Milano.

Francesco Sforza dice a Marcoleone da Nogarolo che, sebbene si siano imprigionati i Cremaschi, che portavano formaggio a Crema, tuttavia vuole che, fatta loro pagare una piccola multa, si rimettano in libertà.

Strenuo viro Marcholeoni de Nugarolo, provixionatorum nostrorum squatrerio nobis dilecto.
Benché quelli Cremaschi, quali a questi dì foreno presi per quelli fanti lì, portando el formagio a Crema, in stricta ragione dovesero essere pregioni, pur, consideran(d)o como foreno presi e cum quanta fidutia andavano, a noy pare e volemo che, cum bono modo e piacevelmente, dicti pregioni pagano qualche cosa, non gli extorquendo troppo, e lassali da puoi andare aciochè quelli dal canto de là per questo non vengano troppo ad irritare et asprezare con li nostri, anci habiano casone usare cortesia, eciandio con li nostri. Data Mediolani, die xvii maii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.